Attaccare

Si parla spesso di solidarietà femminile ma all’atto pratico non si trovano tracce di questo particolare sentimento, atteggiamento. Si celebra, si esalta la solidarietà femminile, che finisce per esistere solo sulla carta. La solidarietà si è perduta per strada, arranca tra le pieghe di amicizie false. Per una donna solo la madre è una vera amica, una vera confidente con cui lasciarsi andare, una compagna leale, discreta, silenziosa. Di solito con le altre donne, con le donne parenti, ci si trova davanti sempre alla solita storia. Si ripetono gli stessi atteggiamenti, gli stessi riti, le stesse frasi, le stesse gelosie. Certe amicizie femminili non risollevano l’animo ma lo deprimono.

Le donne tendono ad attaccare le altre, a trovare il loro punto debole, a contraddirle per il gusto di farlo. Spesso sono attacchi bruschi, brutali, o indiretti. Gli attacchi indiretti sono anche peggiori da affrontare. Ad esempio una donna magrissima dice all’amica in carne che  lei è troppo grassa e che è brutta. Indirettamente vuole umiliare l’amica, in modo subdolo e meschino. Non serve reagire, anzi è meglio essere cauti, restare in silenzio. Anche la migliore amica, il ritratto della fedeltà, della onestà  ha questi atteggiamenti ogni tanto. Non si può dipendere da un’amica in tutto e per tutto.

La cosa che più colpisce è vedere come certe donne sposate, giovani, benestanti, con un lavoro, con dei figli siano invidiose in modo morboso di un’amica single che trova magari un compagno. L’invidia era concepibile se loro stesse fossero state single. Se loro sono sposate felicemente perché invidiano in modo perfido la felicità delle altre magari ottenuta sudando a  caro prezzo.

Questa invidia gratuita, ossessiva è scioccante. Alcune meschinamente tentano pure di mandare all’aria il rapporto dell’amica. Tramano contro, remano contro.

Questa rabbia, invidia hanno  il sapore della cattiveria pura che non si può tollerare. L’amicizia tra donne dura finchè non subentra un uomo all’orizzonte. Allora rapporti mutano, subentra il veleno, il fiele, il tarlo nascosto della gelosia, sempre in agguato, pronta ad esplodere alla prima occasione. Restiamo di stucco a vedere la nostra migliora amica, felicemente accompagnata, che invidia il nostro rapporto appena iniziato e che gufa affinchè finisca. E’ una situazione stressante. Il fatto è che lei vuole essere la migliore, e quindi non ci ama, non ci stima, non ci vuole bene.

Ogni volta cerchiamo amiche diverse, ma troviamo la stessa cattiveria. Invece vorremo trarre il meglio da una amicizia. Certe donne sono perfide e non sono disposte a cedere di un millimetro.

Bisognerebbe lavorare sopra il rapporto fra donne e cercare di renderlo più umano. Non si può mai rispondere a un attacco con un altro attacco. In fondo sono anime misere quelle che si accontentano di seminare zizzania.

 

Ester Eroli

 

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