ATTACCHI

Spesso nell’ambiente di lavoro siamo trasparenti, sinceri, onesti ma non tutti sono come noi. Ci sono quelli che usano tattiche diverse di approccio, specie i giovani. La maggior parte si mostrano superbi, come se a loro andasse tutto bene, come se nella loro vita tutto fosse risolto, andasse a gonfie vele. Sono concentrati solo su loro stessi, non vedono gli altri intorno. La loro vita scorre felice, loro non hanno contrattempi, malattie, lutti, furti. Ci stupiamo della loro vita sociale brillante parlano solo di teatri, cinema, locali, feste, vacanze. Siamo disorientati la nostra vita ci appare ridicola, povera, simile a spazzatura. Le nostre finanze ci sembrano in cattivo stato visto che non possiamo permetterci certe cose. La nostra vita è opaca, oscura, piena di polvere e fuliggine, di noia. Una vita sottotono se paragonata a quella dei colleghi. Alcuni colleghi non si limitano a vantarsi ma portano avanti tutta una serie di attacchi contro la nostra persona, attacchi improvvisi, gratuiti, meschini. Sono attacchi che denotano una attenzione morbosa, una ossessione maniacale senza motivo Magari non facciamo parte dello stesso dipartimento, non siamo nello stesso reparto, non operiamo nello stesso compartimento dove una competizione sana potrebbe giustificare certe insinuazioni, certi oltraggi e offese. Alcuni assumono un atteggiamento maleducato, si comportano in modo ignobile, fanno commenti negativi, ci accusano di essere incompetenti, ci sbattono il telefono in faccia, non ci forniscono di proposito informazioni di lavoro, ci guardano in modo ostile senza parlare, scuotono la testa alle nostre parole, ci concedono poco spazio, ci accusano di essere incerti e confusi con voce imperiosa, ci accusano di sbagliare, di essere fannulloni. Gli attacchi specie delle donne verso altre donne sono ripetuti, indiscreti, riguardano pure la sfera personale e la vita privata. Sono attacchi che non portano a nessuna conclusione, ingannano solo e umiliano. Chi si ribella è giudicato permaloso. I giovani sono più aggressivi si lasciano prendere la mano e disturbano magari entrano nelle stanze senza bussare, senza essere invitati con fare altezzoso. Molti sono aggrediti, esclusi, criticati da colleghi meschine e si sentono giustamente sotto attacco come in guerra. Sembra un attacco nemico in piena regola. Nessuno sembra avere la autorità di far cessare questi attacchi, questo scempio. Molte donne sono sotto attacco perché single, separate, sole, molti uomini perché sono gay o troppo eleganti e magri. La maggior parte rinuncia a combattere invece ogni tanto bisognerebbe ricambiare gli attacchi, ripagare con la stessa moneta.

 

Ester Eroli

 

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