Aurora Sleeping Beauty e Maleficent, due belle addormentate

Aurora Sleeping Beauty e Maleficent, due belle addormentateL’idea di rileggere le fiabe in chiave adulta (che non vuol dire necessariamente erotica) e dark, magari alla luce del moderno genere fantasy che è un suo erede, non è nuova, ma funziona quasi sempre, come dimostrano due proposte recenti, un libro illustrato e un film, che si rifanno alla fiaba della Bella addormentata.

Vista come metafora del risveglio verso l’età adulta ma anche della passività femminile e decisamente scorretta nelle versioni di Basile (dove la povera protagonista continua a dormire dopo essere stata stuprata dal principe e si risveglierà solo al momento del parto) e di Perrault (dove la bella ex addormentata con i suoi bimbi rimane quasi vittima di una suocera orchessa), La Bella addormentata può comunque prestarsi ad altre riletture e narrazioni, sfruttando la carica dark e magica, ma anche la forza dei suoi personaggi, soprattutto quelli femminili.

Nel libro illustrato Aurora Sleeping Beauty, edito da Pavesio editore, scritto da Barbara Baraldi e con le immagini di Lucio Parillo, Aurora si sveglia dal suo sonno secolare scoprendo di aver perso tutto per colpa della perfida strega che l’ha maledetta, amore, sogni, famiglia, e con un gruppo di compagni eterogeneo e decisamente freak, tra demoni e guerriere spostate, parte per vendicarsi e riprendersi tutto. Un’Aurora quindi più sorella di Beatrix Kiddo di Kill Bill, o di Buffy e di Xena, in un’avventura che mescola suggestioni varie del fantasy, illustrata da tavole sensuali di un artista che si è già ritagliato un posto tra i contemporanei interpreti del fantasy, capace di creare un’eroina guerriera e seducente, per tutto il pubblico di un genere capace di interpretare i fermenti di un mondo, a cominciare dall’emancipazione delle donne.

Al cinema invece Angelina Jolie racconta l’antagonista della Bella Addormentata in Maleficent, fiaba che riprende il film Disney cambiandolo molto, grazie anche all’apporto della sceneggiatrice femminista Linda Woolverton, già autrice di una Bella intelettuale che preferiva la Bestia al maschilista Gaston e di una Alice guerriera contro la Regina di cuore. Qui la protagonista è Maleficent, fata del regno incantato della Brughiera, delusa e ferita dal fedifrago umano Stefano che la sacrifica per diventare re del vicino reame umano, e per questo desiderosa di vendicarsi sulla sua bambina innocente, Aurora. Una bambina a cui però si affezionerà man mano che cresce e che le dimostrerà coraggio e voglia di essere diversa dal padre, in un contesto che mescola l’illustrazione ottocentesca, l’universo di Tolkien rivisto da Peter Jackson e le atmosfere di Game of thrones e non solo.

Le fiabe quindi sono interessanti da rileggere nel momento in cui le si mette in relazione con il genere fantasy, che a loro deve buona parte dell’immaginario e delle atmosfere, e quando si riscoprono e rivalutano i personaggi femminili, seguendo anche qui il moderno genere fantastico, in cui le donne non sono né possono più essere principesse sottomesse o streghe cattivissime da uccidere.

Aurora Sleeping Beauty e Maleficent sono due ottimi esempi di come l’immaginario fantastico può essere eterno e modernissimo, capace di far sognare senza dimenticare una strizzata d’occhio all’oggi e alla realtà, con donne che combattono, sospese tra bene e male in cerca di un mondo nuovo.

 

 

Elena Romanello

 

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