Ballare

Negli ultimi tempi sono le discoteche quelle che spopolano tra i giovani. Un tempo c’erano le balere dove si alternavano vari tipi di musica, lenta, folk, liscio. Ora si preferisce la musica tecno e altri generi rock. Ci sono discoteche che fanno musica quasi personalizzata e ospitano vari personaggi. La musica cambia solo nella forma non nella sostanza. Si tratta di musica ritmica, assordante, una specie di grido isterico, una musica alternativa.

Tutti si scatenano in pista senza disagio. La luce spesso subisce interruzioni automatiche che rovinano alla lunga la vista. Il rumore danneggia l’udito. Il fumo fa lacrimare gli occhi. Sembra certe volte di assaggiare un anticipo di inferno. Alcune discoteche solo volutamente scure, lucubri e prediligono colori scuri come il nero, il grigio.

Alcune sono frequentate da personaggi equivoci. Si possono fare anche incontro sbagliati.

Ci sono poi anche dei locali classici  che alternano musica ritmica  a musica lenta. Sono quelli più eleganti, dal sapore antico.

Si nota però in questi locali un fenomeno strano. Quando partono i lenti nessuno ragazzo chiede più di ballare alle ragazze come avveniva in passato. Come se i giovani si fossero atrofizzati, ormai sazi di ogni tipo di approccio. Un disinteresse che crea un vuoto in pista. Ogni tanto si vedono donne di ogni età che provocatoriamente ballano tra di loro.

Per gli uomini non ha più importanza l’approccio con l’altro sesso. Nel ballo si poteva parlare, raccontare, vibrare con lo spirito lontano dal corpo.  Forse per loro è una battaglia persa. Tanto si possono reclutare donne sui social senza problemi.

Allora sulle piste delle sale da ballo si ripete monotono il dramma della incomunicabilità che ossessiona il nostro tempo.

 

Ester Eroli

 

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