La realtà dei fatti, al di fuori della satira, è questa: la scorsa domenica, 22 maggio, il candidato del centrodestra è di ritorno da un incontro con i rappresentanti di una lista minore per accordare eventuali apparentamenti al ballottaggio del 29. Ovvia mossa da compiere, in quanto al primo turno in svantaggio rispetto al centrosinistra. Sulla sua strada, che lo attendono al varco come i bravi di don Rodrigo con don Abbondio, ci sono giornalisti, fotografi e telecamere: in un primo istante si ferma per rispondere poi, evidentemente infastidito da incalzanti domande, non trova niente di meglio da fare che fuggire. Alla luce di quanto verificatosi, chissà quale giudizio si può dare di un candidato allo scranno di primo cittadino che scappa ( o “scampa” ) difronte alle difficoltà. Non ero presente, non posso perciò affermare se ci sono state offese, o malintesi, e quindi esprimo solo un opinione; eventuali dissonanze potevano essere ricomposte con un dialogo civile, se malintesi ci sono stati. Se, viceversa, erano solo domande poste da chi fa’ solo il suo mestiere, perché prendersela tanto? Se si scappa davanti ad un intervista di cinque minuti, in cui si sarebbero dovute confessare prospettive non particolarmente rosee, come si può pretendere che, da sindaco, sappia affrontare di petto e senza tentennamenti cinque anni di mandato? Non c’è da stupirsi più di tanto: in questa campagna elettorale i candidati del centrodestra passano apertamente dall’infangare l’avversario (una quasi calunnia, e poco serve porgere la mano ) alla fuga per la…: e al posto dei puntini si può già prevedere la parola da scrivere. Aggiornate voi questo scritto, sostituendo ai puntini di sospensione la parola corretta ed adatta.
Mauro Balbo