BANDITORE

In passato in ogni centro o comune vi era un dipendente incaricato di leggere al alta voce pubblicamente nelle vie e piazze le varie disposizioni della autorità in varie materie. La figura del banditore o araldo risale alla antica Grecia, furono loro i primi ad adottare genialmente questo sistema pratico di diffusione capillare sul territorio delle notizie. In Grecia gli araldi avevano incarichi ufficiali e vari compiti sia di tipo civile che religioso, che militare. Ad Atene essi rendevano pubblici gli atti di legge. Alcuni araldi nobili avevano incarichi prestigiosi diplomatici e presiedevano le cerimonie pubbliche, partecipavano ad esequie di stato e matrimoni. Erano ovviamente inviolabili. In epoca romana leggevano le condanne e le sentenze informando i passanti delle esecuzioni capitali e le crocefissioni. Sin dal tempo della civiltà babilonese nei teatri dicevano il titolo e facevano il riassunto . Al tempo dei romani i banditori erano persone di buona famiglia che partecipavano pure a cerimonie solenni. Di solito il loro insediamento avveniva dopo una sontuosa festa e cerimonia, dove prestavano giuramento, veniva dato loro un abito di velluto, e si riunivano in collegi dotati di un capo. Alcuni erano maestri di cerimonia. Il mestiere si tramandava nelle generazioni e nelle famiglie.
Nel medioevo erano gli unici a diffondere le notizie in modo rapido. Si aggiravano specie nei quartieri popolari in ore stabilite ed avevano un ruolo centrale. Spesso aiutavano ambulanti, commercianti nel reclamizzare la merce ed erano pagati in matura con frutta, pesce, merci varie Spesso nei castelli erano esecutori di sentenze. In età feudale ebbero pure il ruolo di cancellieri, carcerieri, poliziotti. Avevano varie mansioni, infatti organizzavano pure tornei e giostre di cavalieri. Come dipendenti comunali svolgevano compiti di anagrafe, cimiteriali, si occupavano della spazzatura. Alcuni erano taglialegna del comune. La figura dell’araldo si è evoluta nel tempo. Numerose sono le figure letterarie. Sono divenuti pubblici ufficiali con il compito di partecipare alle assemblee popolari. Il loro ruolo è stato fondamentale nelle corti rinascimentali come messaggeri per le stesse dichiarazioni di guerra e di resa. Erano divisi in gruppi in base a precise divisioni territoriali e gerarchiche, e come messaggeri facevano una vita vagabonda. Ogni anno aumentavano le loro competenze. Dovevano seguire delle regole ma godevano della immunità. Con il tempo la figura è entrata in crisi, è stata messa in discussione e ha perso potere per vari fattori. Ora sopravvive nelle aste per la compravendita. In Sud Africa sono ancora presenti in certi borghi e villaggi. Si tratta di un ruolo da sempre ben visto. In passato risolvevano anche problemi sociali e scioglievano rancori fra famiglie. Accanto a loro c’era la figura del santone, del guaritore presente in tutte le civiltà che in tempi incerti e di guerra aveva un ruolo notevole. Preparava la gente al futuro, forniva mezzi di guarigione. Queste figure sono state cancellate, non ci sono più nei luoghi pubblici. Per i giovani non esistono, sono solo maschere spettrali. I giovani se ne infischiano della storia, sembrano immuni da ogni tipo di contatto con il passato. Per loro conta solo il divertimento allegro.

 

Ester Eroli

 

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