Bargnani, Belinelli, Gallinari: NBA made in Italy

Bargnani, Belinelli, Gallinari: NBA made in ItalySe solo qualche anno fa ci avessero detto che tre giovani giocatori italiani sarebbero un giorno stati protagonisti nel campionato di basket americano, probabilmente ci saremmo messi a ridere. E a ragion veduta, anche. L’NBA, il campionato di basket professionistico americano, è stato fin dalla sua nascita letteralmente dominato da giocatori americani, per lo più di colore, con caratteristiche tecniche e fisiche troppo superiori a quelle dei giocatori europei. Si contavano sulla dita di una mano i giocatori che riuscivano a sfondare al di là dell’oceano (uno su tutti Drazen Petrovic, ma non dimentichiamoci anche di Dino Radja e Vlade Divac), e molti di quelli che tentavano il grande salto, finivano per fallire miseramente e rientrare in patria da sconfitti (emblematici in questo senso sono stati i casi di Esposito e Rusconi). Negli ultimi anni questa tendenza è cambiata, l’NBA è sempre più internazionale e sono tantissimi i giocatori non americani che completano i roster di diverse squadre, alcuni con risultati eccellenti (Steve Nash, Dirk Nowitzki, Pau Gasol, Andrej Kirilenko, Peja Stojakovic, Tony Parker). Tutti giocatori europei, certo. Ma non di nazionalità italiana. Per quello abbiamo dovuto aspettare un po’. Almeno fino alla stagione appena iniziata. Perché adesso ci sono tre giocatori che stanno tenendo alto il buon nome del nostro paese sui parquet di tutta America: Andre Bargnani, Danilo Gallinari e Marco Belinelli. Tutti questi tre giovani cestisti, provenienti dalla serie A italiana, si stanno ritagliando un ruolo di primo piano all’interno delle loro franchigie, guadagnando rispetto e popolarità ogni giorno di più. Il Mago, Andre Bargnani, è forse quello dei tre che sta avendo il rendimento più continuo, ma la sua maggiore esperienza unita al minor minutaggio accumulato nelle passate stagioni, rende la cosa piuttosto ovvia. I suoi 20 punti di media sono un ottimo biglietto da visita per Andrea, su cui gravava come una spada di Damocle la prima scelta assoluta al Draft del 2008 da parte dei Toronto Raptors. I 5 rimbalzi e 1 assist sono cifre che possono sicuramente essere migliorate, e che una volta incrementate consentiranno al Mago di ricoprire un ruolo di prim’ordine all’interno della lega. Diverse le statistiche di Marco Belinelli, ma chiunque abbia seguito le vicissitudini passate dell’ex Fortitudino sa benissimo che gli 11 punti e i 2 rimbalzi e 1 assist di media della stagione in corso, costituiscono un netto passo in avanti rispetto alle edizioni passate, in cui Marco ha dovuto cambiare tre casacche in tre anni, prima di approdare a New Horleans, dove sembra aver trovato la sua dimensione. Più simili a quelle di Belinelli sono le statistiche del Gallo, Danilo Gallinari, che per il momento viaggia a 13 punti, 4 rimbalzi e 1 assist di media per partita. Danilo Gallinari è il più giovane dei tre ed anche quello con meno esperienza nella Lega, ma sembra anche quello che i futuro potrà ricoprire un ruolo da leader in una squadra NBA. Il suo approccio mentale e le sue abilità tecniche gli consentono di avere già moltissimi estimatori, uno su tutti Mike D’Antoni, coach dei New York Knicks, la squadra in cui attualmente milita Gallinari, e di mostrare una completezza di gioco non comune a molti ragazzi della sua età. Unico cruccio sono i tanti problemi fisici che hanno condizionato e non poco il rendimento del Gallo nella sua breve esperienza a stelle e strisce (dopo la stagione persa per un problema alla schiena si è aggiunto un serio problema ad un polso che sembra piuttosto difficile da risolvere). Nonostante questi acciacchi, Danilo non si da per vinto e continua, sera dopo sera, a migliorare le sue cifre. Questi ragazzi sembrano destinati ad entrare nella storia dello sport italiano (in buona parte lo hanno già fatto). Solo il tempo dirà se sapranno imporsi tanto quanto il loro talento gli consentirebbe di fare.

 

Alessandro Ferri

 

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