Bisogna saper perdere

Il mese di Marzo vede la nascita di un luminoso astro quello di Lucio Dalla  e per uno scherzo del destino è divenuto il mese della sua morte, il cerchio della vita terrena che si conclude,  si chiude. Il cerchio perfetto di una vita brillante, densa di successi e di emozioni. In quel volto c’era sicuramente l’umiltà, la lealtà, la generosità, quel volto che non rivedremo più. Amaramente constatiamo che la morte rapisce all’improvviso non dandoci nemmeno il tempo di prepararci. Ma non si è mai preparati abbastanza: non si sopportano certe perdite, eppure lui, lo  stesso Lucio ci ha detto che bisogna saper perdere. Infatti a Sanremo, abbinato con i Rokes di Shel Shapiro, cantò il celebre pezzo “Bisogna saper perdere”, dove si diceva che non sempre si può vincere ma che per tutti c’è sempre un giorno di sole.  Di giorni di sole in effetti ne abbiamo avuti parecchi se pensiamo a tutti i concerti di Lucio in cui confluivano migliaia di persone. Folle oceaniche lo seguivano fino in capo al mondo. Gli stadi registravano sempre il tutto esaurito. Partecipava spesso alle feste paesane, alle feste di quartiere , alle feste in generale con una disarmante semplicità. Si presentava con un abbigliamento semplice, con un sorriso delicato e mieteva gli applausi di tutti. Ogni generazione l’ha seguito, amato, ha comprato i suoi dischi, i suoi CD.  Ma Lucio, non possiamo chiamarlo per cognome, ha anche composto il capolavoro di tutti i tempi: Caruso, dedicata al celebre compositore. Una canzone potente che la prima volta che si ascolta ci vengono le lacrime agli occhi. Durante la sua rappresentazione molti avevano gli occhi lucidi specie quando era cantata a Sorrento. Molte le canzoni che ci sono rimaste nel cuore: il Gigante e la bambina, come è profondo il mare, stella di mare, ma come fanno i marinai.  Il mare era il suo elemento, il suo amico con cui dialogava nei momenti forse di solitudine, perché gli artisti spesso si sentono soli, non compresi. Sono momenti perché poi l’affetto del pubblico li fa rifiorire come per incanto.   Le isole tremiti erano il suo paradiso, perché il mare era nel suo cuore.  Tutti sappiamo, lui stesso ce lo ha insegnato, che bisogna sempre stare attenti al lupo, ma spesso il male ci colpisce alle spalle e dobbiamo rassegnarci a perdere. Lucio è stato consegnato dalla morte all’eternità ma rimarrà sempre vivo finchè qualcuno continuerà a cantare bisogna saper perdere.

 

Ester Eroli

 

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