Blaise Pascal

Il noto filosofo e pensatore, oltre che teologo francese Blaise Pascal scrisse un aforisma di grande interesse: tutta l’infelicità degli  uomini deriva dall’incapacità di stare soli in una stanza. E’ una frase storica detta da un bambino prodigio. Per lui era importante non muoversi tanto si poteva andare in giro anche con la fantasia e l’immaginazione. Girando non si faceva altro che incrementare il disordine proprio dove c’era bisogno di maggior ordine, specie interiore.

Questo aforisma offre molti spunti alla nostra società attuale, che se da un lato ha il privilegio di aver visto accorciate le distanze fra i luoghi dall’altro ha visto molta gente perdersi, perire per inseguire un sogno, la conquista materiale di un luogo. Ai posteri non lasceremo monumenti, cattedrali, torri ma solo come eredità resterà solo la voglia di viaggiare.

Ai nostri giorni nessuno resta a casa. A parte la movida, gli spostamenti sono incessanti, continui. C’è chi scende da un aereo per salire subito su un altro. Tutto deriva dal bisogno di distrarsi, di non pensare alla morte. Siamo abituati all’idea di viaggiare sempre in ogni momento dell’anno non solo in estate o a Natale. Non dobbiamo sottovalutare il fattore rischi. Spesso la curiosità uccide il gatto. Molte vicende tragiche hanno avuto come protagonisti ignari e sprovveduti viaggiatori. Molti si avventurano nel deserto, in luoghi impervi dove sono difficili i soccorsi. Il caso più eclatante è quello di un gruppo di stranieri che di notte si sono avventurati verso Cagliari a piedi per andare a vedere la città e sono stati falciati da un’auto in corsa che non si è nemmeno fermata. L’impazienza è stata fatale. Potevano vedere la città nei giorni successivi. I casi di morti tragiche e terribili sono molti. Gli stessi scalatori, sciatori partono anche quando il bollettino meteo annuncia valanghe. Nessuno presta attenzione al meteo. Si parte lo stesso con lo zaino in spalle, disperati, ansiosi di conoscere di far vedere agli altri di essere andati in un posto nuovo. Molti si sono fatti fare delle foto ritoccate per metterle sui social con lo sfondo di un monumento importante del mondo. I viaggi sono sempre più lunghi, frettolosi, Si fanno viaggi estremi, azzardando, sfidando la natura.

In passato non c’era il turismo di massa e si godevano gli agi  e i comfort di una vacanza in completo relax. Il boom economico ha coinciso con la diffusione di un turismo di massa senza precedenti. Luoghi affascinanti, intatti si sono trasformati in luoghi malsani dove l’aria è irrespirabile. I turisti hanno lasciato spazzatura e sporcizia.

E’ sempre più triste vedere neonati  e bambini piccoli portati in giro luoghi disagiati non adatti a loro da genitori incoscienti e ambiziosi. Molti fanno il passaporto anche ai bambini di due anni come se questi potessero godere pienamente la bellezza selvaggia della savana o di un altro luogo ostico. Ci sono persone che portano le figlie anoressiche in giro convinti che un viaggio le salverà, ma di solito non è così.

Chi ama leggere su una panchina in un angolino della propria città è considerato provinciale, ridicolo. Una persona da mettere in soffitta con le cose che non servono più. E’ imbarazzante vedere come sono giudicate per persone che non viaggiano, specie se giovani.

Qualche volta è bello pure passare il Natale a casa con l’albero acceso e gli zii e non in qualche località esotica calda e lontana.  I luoghi caldi non compensano il gelo del nostro cuore.

 

Ester Eroli

 

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