Borgo di Tolfa

In Italia i borghi storici sono quasi tutti belli e degni di essere visitati. Uno dei borghi più affascinanti è quello di Tolfa un borgo laziale nei pressi di Civitavecchia tra le colline della Etruria  situato a circa 500 metri di altitudine dove prevale la vegetazione rigogliosa, i boschi e le faggete, e gli allevamenti allo stato brado. Dagli scavi emerge la sua origine etrusco-romana. E’ stato il punto nevralgico dello stato pontificio che la ha arricchita di palazzi e monumenti. il suo stemma è un castello con tre torri in riferimento alla rocca Frangipane simbolo del paese che è stato il fulcro da cui si è originato il paese. . Il panorama si può ammirare nella piazza Vittorio Veneto nel belvedere, dalla balconata si vedono gli appennini, dove risiede il comune e la villa comunale. Tra vicoli e piazzette si possono ammirare il palazzo dei priori, la torre dell’orologio, il convento dei cappuccini e degli agostiniani, la biblioteca comunale, l’archivio storico, i palazzi rinascimentali e barocchi come palazzo Celli che possiede un cortile interno e una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.

La cattedrale è dedicata a sant’Egidio, all’interno si trova il busto del santo in metallo  dorato del XVII secolo, la chiesa è stata oggetto di lavori di rifacimento nel cinquecento e nel seicento per volontà di papa Sisto V. Nell’altare maggiore si trova un dipinto del santo e una urna con il corpo di santa Cristina martire. Il corpo vi è stato portato dalle catacombe di Ostiense nel 1733. Nella navata di sinistra detta di san Salvatore troviamo un dipinto su tavola del 400 di Massaro.

Nella zona troviamo il santuario Madonna della sughera dove secondo la tradizione la vergine apparve su una pianta si sughero e le rovine della abbazia Pietrangeli di epoca carolingia a tre navate con resti di un campanile e di un borgo scomparso per la peste del 300 . il museo civico racchiude reperti scultorei, raffigurazioni allegoriche, frammenti di ceramica dell’epoca etrusca, romana, medievale. il museo racconta la storia della scoperta e della estrazione dell’allume, infatti un vicino paese si chiama Allumiere.

Nella zona troviamo gli artigiani del cuoio che si tramandano il mestiere  che riparano persino selle militari e selle per i butteri toscani e realizzano cinture e borse. anche in corda e canapa. Per realizzare una sella ci vogliono novanta ore di lavoro. Ci sono anche centri di ceramica che vendono vasi e oggetti vari per la casa  con smalti personalizzati, esportati pure all’estero. il progetto è quello di artigiani competenti che fanno anche mostre espositive. Si usano materiali diversi. La porcellana di solito è quella bianca, finissima quasi trasparente.

Tra i piatti tipici troviamo la costata di manzo, il pane fresco base di molti piatti, le zuppe di verdure come l’acqua cotta, le lasagne sia al sugo che in bianco, i ravioli, gli agnolotti con i funghi e cinghiale. Ci sono molti tipi di acqua cotta a seconda delle stagioni, la migliore è quella estiva con verdure dell’orto, battuto di lardo e aglio e peperoncino. Ci sono poi salumi, formaggi, carne di cinghiale, che si nutre con le ghiande dei boschi, le castagne , le lumache che si trovano spesso sotto i sassi nei pascoli del bestiame. Nel bosco si trova il tartufo utilizzato per ravioli e fettuccine, e funghi porcini. i dolci generalmente sono semplici, come biscotti secchi, come il castagnaccio. I vini sono ottimi sia bianchi che rossi. Molte sono le locande e i locali.

 

Ester Eroli

 

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