Fra le strade medioevali del centro si possono visitare le vecchie concerie tra le più originali, che sono un esempio concreto di archeologia industriale. Nel centro si possono poi visitare i laboratori della lavorazione della filigrana in oro, portata avanti da celebri maestri, famosi per la loro abilità. Il filet elaborato si tramanda nelle generazioni. Le donne al telaio hanno realizzato lo stesso punto della rete di pesca per creare un pizzo utilizzando al telaio un ago di acciaio o di ferro che serve per ricamare la rete. Il filo usato può essere di canapa, cotone, lino, seta, di colore prevalentemente bianco ma anche colorato, come i colori pastello. Ancora oggi si possono vedere passando per il centro di Bosa le donne al telaio che realizzano ricami con simboli religiosi, con figure mitiche, con motivi floreali I gioielli in filigrana d’argento e d’oro sono vere creazioni artigianali come i caratteristici bottoni e i ciondoli in argento di varie forme., anche stilizzate. Molti ciondoli vengono realizzati come portafortuna per i neonati. Devono essere portati addosso del neonato o messi nella culla e servono per proteggere il bambino da ogni male e insidia. I ciondoli combattono la malasorte.
A Bosa inoltre si può visitare il museo etnografico, la cattedrale più volte rimaneggiata, dotata di ben sette cappelle e di un organo, la chiesa romanica di San Pietro, il ponte vecchio, il corso Vittorio, le torri come l’Argentina, l’Aragonese, costruite per difesa dai Saraceni. A Bosa si possono visitare le cantine sociali e i vitigni della famosa Malvasia. I turisti giungono numerosi da tutta Europa per assistere al Carnevale, famoso per i suoi lampioncini colorati e per il falò che viene bruciato il martedì grasso. A Bosa marina, una frazione, si può ammirare il panorama, l’ampia spiaggia essendo una nota stazione balneare. Molti sono i piatti tipici come il tonno alla bosana cotto con alloro e vino.
Ester Eroli