Bustine di figurine

I ragazzi, i bambini si sono sempre lasciati sedurre dalle cartoline e dalle figurine. I giovani sono da sempre stati i più accaniti compratori di figurine. La inquieta curiosità adolescenziale ha spinto molti a comprare pacchi di figurine di diverso tipo. Le ragazze   preferiscono figurine storiche, geografiche, romantiche, i ragazzi amano le figurine legate allo sport, si calciatori. I genitori hanno sempre assecondato questa debolezza e hanno acquistato figurine senza esitazione.

In alcuni casi le figurine possono aiutare lo sviluppo psicologico dei bambini, renderli più edotti su alcune questioni, chiarire alcuni punti oscuri, mettere in evidenza alcuni argomenti. Sono nate varie collezioni di figurine come quelle preistoriche e altre più bizzarre.

In passato le figurine potevano essere raccolte in alcuni album, per essere visibili con maggiore facilità e essere catalogate senza errore.

Ogni giorno i ragazzi compravano bustine di figurine in cui però all’interno trovavano molti doppioni che erano costretti a scambiare con gli altri. C’erano invece alcune figurine che erano introvabili. Alla fine nessun album poteva essere ultimato per intero, c’erano sempre spazi vuoti e lacune.

Nelle classi invece di ripassare le lezioni si perdeva molto tempo anche alla ricreazione per lo scambio delle cartoline  e figurine.

Alla fine molti giovani hanno perso interesse, e hanno preferito spendere i soldi per altri svaghi. Molti disgustati hanno buttato pesino gli album che avevano cominciato a riempire con slancio.

La raccolta di figurine è diventata noiosa, inutile.

Sulle figurine anche molti genitori hanno cambiato idea. La raccolta di alcune figurine è ormai agli sgoccioli e rimane solo un ricordo.

Sarebbe continuata se le società produttrici invece di lucrare si fossero comportate più seriamente. Del resto chi troppo vuole nulla stringe.

 

Ester Eroli

 

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