Cartoline

Una usanza molto diffusa specie a Natale è quella di inviare cartoline. In Italia le cartoline hanno cominciato a  diffondersi nel 1873 ed erano molto più rigide di quelle attuali. La prima cartolina con affrancatura fu realizzata in Prussia il primo ottobre 1865. Nel 1869 l’Austria le introdusse ufficialmente per i messaggi brevi per sostituire le lettere più difficili da recapitare. All’inizio erano di colore avorio e consentivano solo un messaggio composto da una ventina di parole. Poi le introdusse anche l’Ungheria. Nel 1870 fa il suo ingresso in Francia la cartolina illustrata, grazie a un libraio che mise nelle cartoline disegni, figure e fotografie.

La Svizzera per prima nel 1872 fece cartoline volte a mostrare la bellezza del paesaggio locale.

Una variante fu quella di introdurre cartoline natalizie. I primi in questo campo furono gli inglesi. Nei Paesi Bassi si diffusero cartoline natalizie con immagini sacre come san Nicola. Nel 1850 un tipografo negli Stati Uniti realizzò splendide cartoline di Natale in bianco e nero che andarono a ruba e furono collezionate. Un principale produttore di cartoline è la Germania i cui modelli sono stati esportati grazie ai loro prezzi competitivi.

Negli ultimi tempi le cartoline sono sempre più personalizzate e hanno cambiato formato, ci sono pieghevoli, luccicanti, eccentriche,  realizzate da pittori anche famosi e disegnatori di grido.

Le cartoline come scambio cordiale di saluti  stanno subendo una battuta di arresto sostituite da internet e da quelle elettroniche che spesso racchiudono messaggi pubblicitari.  Spesso andando a visitare borghi anche noti ci si accorge che non ci sono cartoline del luogo decenti. I collezionisti accaniti restano costernati. Le cartoline scelte possono aiutare a divulgare le bellezze di  una località. Si è perso anche l’uso delle collezioni che in passato era molto sentito. In passato si facevano delle aste, la cartolina raffigurante il Titanic è stata venduta a una cifra ca capogiro. Le cartoline testimoniano anche i mutamenti di una città, di un paesaggio. Anche a Venezia nei negozi eleganti le cartoline scarseggiano, in passato ce ne erano milioni. Si potrebbe inventare un nuovo mestiere: produttore di cartoline. Invece attualmente molti collezionisti sono guardati con aria sprezzante. La cartolina apparentemente insignificante ha il suo ruolo nella promozione di una località turistica che voglia mostrarsi efficiente agli occhi dei visitatori. Le cartoline ricevute consentono anche di conoscere posti nuovi, stranieri che magari non sapevamo che esistessero. Ci sono borghi che varrebbe la pena evidenziare. Il mondo moderno tende a far sparire tradizioni uniche e fondamentali. Alcune cartoline sono anche ricordi importanti e vanno conservate, sono testimoni del passato. Se vogliamo vivere il presente dobbiamo assaporare il passato fino in fondo.

Le cartoline più importanti andrebbero salvaguardate in un archivio, i privati collezionisti le conservano gelosamente negli album.

 

Ester Eroli

 

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