Castello di Miramare: non tutti i cittadini sembrano essere uguali

Castello di Miramare: non tutti i cittadini sembrano essere ugualiZona promontorio Grignano mare: causa trasferimento in Messico vendesi residenza signorile, immersa nel verde di un ampio parco. Due piani, con piccole riparazioni da effettuare su fondamenta e tetto, posto barca esclusivo. Ottimo investimento. Astenersi perditempo.

E’ uno scherzo, ovviamente: anche se ai più cinefili potrà ricordare Totò che cerca di piazzare la fontana di Trevi ad uno sprovveduto turista.

Più di uno scherzo, è uno spunto per scrivere un po’ del nostro patrimonio storico e museale, e della reperibilità di risorse per la manutenzione di cui necessita. Ciò anche alla luce delle recenti vicende che fanno riferimento al Castello di Miramare e al suo vasto parco, materia della finta trattativa economica cui si accennava più sopra.

Gira voce che il soprintendente sia intenzionato ad introdurre, già a partire dall’autunno prossimo, un biglietto per l’ingresso al parco, costo quantificato di un euro per tutti, al di fuori delle categorie che usufruiscono di riduzioni, come già si verifica per tutte le istituzioni museali statali. Per tutti, anche per i triestini. Qualcuno ricorda che esiste un lascito di Massimiliano d’Asburgo, in cui egli dispose espressamente a che i triestini potessero giovarsi liberamente del suo parco. Altri, come lo stesso soprintendente, affermano l’esistenza di una lettera del giardiniere Anton Jelinek allo stesso principe: in detta lettera, il giardiniere si lamentava con Massimiliano d’Asburgo dei troppi atti di vandalismo che già i visitatori dell’epoca provvedevano ad infliggere al parco. E per limitare un po’ i danni, costui, nella sua lettera, suggeriva l’introduzione dell’ingresso a pagamento.

Le stime attuali dicono di un milione di visitatori, turisti e triestini, ogni anno: e questo in un parco di 22 ettari.

Tenendo conto dello stato di conservazione attuale di aiuole e, in particolar modo, di alberi che risalgono almeno al 1856, anno in cui iniziò l’opera di piantumazione per mano dei giardinieri Josef Laube e lo stesso Jelinek, a titolo personale non ci vedo nulla di male a versare un piccolo contributo per mantenere qualcosa di bello ad un livello decoroso. Gli oppositori a questa forma di aiuto porteranno a sostegno delle loro argomentazioni il caso dei veneziani: costoro, per entrare nelle loro chiese durante il giorno, e perciò al di fuori degli orari delle celebrazioni, possono farlo gratuitamente, previa esibizione del documento che attesti la loro residenza. E se lo fanno i veneziani, perché non i triestini? Non c’è niente di meglio che ricorre alla letteratura per descrivere una siffatta situazione d’uguaglianza fra cittadini europei. “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri” ( da George Orwell, Animal Farm, 1945 ).

 

Mauro Balbo

 

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