Cave Canem di Danila Comastri Montanari

Danila Comastri Montanari è nata a Bologna il 4 novembre 1948. Dopo la laurea in pedagogia e  scienze politiche si è messa ad insegnare. E’ famosa per aver scritto la saga di Publio Aurelio Stazio  una serie di gialli storici dotati di un intreccio notevole. Il primo della serie è mors tua ambientato nel I secolo d.c al tempo dell’imperatore Claudio. Il protagonista dei diciannove romanzi gialli storici è un nobile senatore Publio Aurelio. I titoli sono importanti come Saxa Rubra¸ tabula rasa¸ Saturnalia¸ in corpore sano¸ludus in fabula. Ha scritto anche racconti sulla figura di Stazio come una eredità per Stazio¸ una moglie per Stazio ecc. Ha esplorato anche altre epoche storiche oltre quelle della antica Roma. Ha scritto anche un saggio sul giallo di ambientazione storica.


In cave canem che era una scritta di molte ville romane nel senso di attenti al cane Publio Aurelio votato per il giallo¸ si ferma sulla via del ritorno a Roma dopo una villeggiatura a Baia nella villa di Gneo Plauzio un plebeo arricchito. Durante la sua visita il figlio di Gneo Attico viene ritrovato cadavere. Ben presto avviene un nuovo delitto e Publio è costretto ad indagare in modo approfondito e a conoscere il resto della famiglia ossia la moglie Paolina di Gneo e il suo figlio di primo letto.

Nel romanzo appaiono squarci della vita dell’epoca. Le donne romane appaiono tutte emancipate¸ scaltre pronte a trarre vantaggio da una relazione con un uomo ricco e potente a scapito dell’amore per avere parte alla eredità. Gli uomini arricchiti appaiono tutti avidi¸ lussuriosi¸ amanti delle orge ¸ i figli quelli più assennati cercano di giudicare i genitori severamente secondo un rigido metro morale¸ i figli più ribelli vengono diseredati e non stimati. L’educazione delle fanciulle appare blanda poco rigorosa. Gli arricchiti fanno la voce grossa con i deboli e strisciano ai piedi dei potenti per trarne benefici e sfogano il loro risentimento e insoddisfazione sui giovani. Molti giovani sono scapestrati per rifarsi delle angherie delle matrigne e dei patrigni. le matrone sono suadenti¸ sensuali¸ piene di adulazione specie per i ricchi¸ i generali sono superbi¸ autoritari¸ violenti. Nel racconto si fanno pure riferimenti alle usanze romane come quella del testamento¸ del banchetto funebre¸ del gioco di dadi¸ delle obbedienze dei servi¸ dell’accumulo di gioielli lavorati  a mano¸ delle ragazze provocanti nelle feste¸ delle ritorsioni corporali dei servi¸ della ostentazione del lusso e della bellezza e della forza fisica¸ della presunzione dei senatori¸ dei pedagoghi dei figli¸ delle congiure nobiliari¸ delle donne e dei giovinetti mantenuti¸ dei lussi delle case patrizie. Si descrivono le strade romane e le loro caratteristiche del tempo¸ i lavori di manutenzione e di ristrutturazione¸ le ciclopiche imprese di ingegneria¸ le sete importate dalla Cina¸ i tipici contratti di nozze¸ il panorama degli affari dell’urbe¸ le terme e le piscine e il loro funzionamento¸ della disonestà degli amministratori¸ dei casi di ricettazione¸ la vita dei giovani dissipata¸ il senso della ospitalitภ la mania dei cosmetici delle donne¸ i problemi del traffico¸ del lavoro delle terre dei provinciali¸ della malignità del potere¸ della abbondanza delle ancelle¸ della tracotanza delle donne ricche¸ della puntigliosità delle leggi e delle norme¸ dei latifondi gestiti solo dai servi¸ delle bambine già sposate¸ dei divorzi numerosi¸ della vanità delle adolescenti¸ della ricerca di incarichi e di accumulare tenute¸ della conquista delle donne¸ delle donazioni¸  delle ruberie dei servi¸ le ambizioni sociali¸ dei sacrifici della plebe¸ dei gusti culinari¸ della passione per gli uccelli e le divinazioni da essi¸ della cura della natura¸ della forza e astuzia dei generali¸  degli adulteri¸ della solidarietà familiare¸  del carattere forte delle donne¸ delle celebrazioni religiose¸ della spregiudicatezza delle donne ricche¸ degli incesti¸ dei pettegolezzi¸  della vita sregolata¸ della superstizione e delle divinazioni della Sibilla¸ dell’abbigliamento¸ della produzione del vino¸ della vita delle sacerdotesse  e degli indovini¸ della mentalità e della divisione in classi  e della importanza della casata¸ delle pettinature dell’epoca¸ della filosofia¸ dell’orgoglio romano¸ dei bordelli¸ dei viaggi e delle gite¸ dei culti  e delle sette¸ delle procedure giuridiche¸ della corruzione¸ delle lamentele delle classi basse¸ dei mercati e traffici commerciali¸ delle imitazioni¸ delle botteghe e ristoranti¸ dei mendicanti¸ degli scambi commerciali e le mance¸  dell’uso dei veleni e delle pozioni magiche  e dei fanghi¸ dell’uso dei papiri¸ del linguaggio¸ dell’arredamento¸ dei poteri soprannaturali¸ delle macchine usate¸ del calcolo del tempo¸  delle teorie filosofiche¸  della cura dei denti  e dei cani¸ dei sacrifici agli dei¸ delle lotte delle belve¸ delle doti femminili ¸delle scorte dei nobili.¸ delle feste¸ del ruolo degli amici¸ dell’impero e i suoi favoriti¸ dei voti agli dei¸ dei retori¸ delle credenze sulla morte¸ degli esercizi fisici¸ del salvataggio delle apparenze¸ del senso del denaro¸ della autorità materna¸ della produzione artistica¸ del senso del destino e della stima¸ delle adozioni¸ della vita dei provinciali ¸del senso delle amicizie influenti¸ dei doveri sociali¸ delle pratiche sportive¸ della morale¸ delle ideologie¸ delle invidie¸ dell’uso dei giardini¸ delle vacanze e i giorni festivi¸ della credenza dell’aaverno e delle profezie dei defunti¸ degli allevamenti di animali del tipo di cibo¸ dell’uso dell’oro.

nel romanzo compaiono molti termini antichi del linguaggio romano. Questo romanzo comunque ci fa capire che ogni epoca ha i suoi flagelli e ha le stesse caratteristiche: problemi di spazzatura¸ di viabilitภdi corruzione esattamente come accade ai nostri giorni.

 

Ester Eroli

 

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