Antoun Youssef nacque nel libano settentrionale, ed era il quinto figlio di genitori contadini privi di cultura. Amante della vita ascetica e della preghiera quotidiana divenne monaco cristiano e presbitero. Scelse l’ordine libanese dei Maroniti. Dopo il noviziato prese il nome di Chabel che significa storia di Dio. I suoi voti perpetui vennero pronunciati nel monastero di san Marone nel 1853. Essendo stato trasferito nel monastero di san Cipriano in Libano tentò lo studio della teologia e della filosofia avendo come guide spirituali insigni maestri. Si dedicava alla cura dei bisognosi e dei poveri imponendo su di loro le mani.
Nel 1859 divenne sacerdote e taumaturgo. Mite e severo scelse l’eremitaggio che gli venne concesso dalla chiesa ufficiale. Visse in un eremo a più di mille e quattrocento metri di altezza. Morì la vigilia di Natale del 1898. Fu proclamato santo da Paolo VIil 9 ottobre del 1977. E’ considerato infatti il padre Pio del libano.
Si dice che la sua tomba dopo la sepoltura fu avvolta dalla luce che molti testimoni videro con i propri occhi e che il suo corpo al momento del trapasso abbia trasudato sangue e acqua come Cristo.
Dopo la riesumazione del suo corpo avvennero molte guarigioni miracolose. Guarì molte suore e religiosi affetti da mali incurabili. Di solito i suoi prodigi di guarigione si manifestano in sogno.
In realtà nessuno sa bene, comprende di avere la vocazione, di essere pronto alla santità. C’è sempre un episodio che accade indicativo, che scatena. Nel caso di Chabel fu il patrigno che la madre sposò dopo la morte del marito, che era diacono e molto legato ai valori religiosi. L’imput gli venne dal patrigno.
La caratteristica principale di questo santo è la sua profonda spiritualità tanto che la sua tomba è meta di pellegrini di diversa religione. Giungono alla sua tomba musulmani, induisti ecc.
Un santo è veramente tale solo quando il suo messaggio diviene universale e rompe ogni tipo di barriera, travalica ogni muro divisorio.
Ester Eroli