Cilicio

La parola cilicio viene dalla regione  Cilicia una zona della Anatolia, che corrisponde attualmente al sud della Turchia, anticamente facente parte del vasto impero romano. Il termine è greco. Si trattava di un pesante tessuto ruvido fatto di peli di cammello e di capra usato inizialmente dal popolo della Cilicia  per cingersi i fianchi come protezione specie nelle battaglie cruente di difesa. I romani lo usarono come indumento per i soldati come attesta lo stesso storico Plinio il vecchio. Viene citato nella Bibbia e nel vecchio testamento in particolare nel Levitico dove si nomina in quanto usato dai primi cristiani a contatto diretto con la pelle come reale strumento di pentimento e di mortificazione dei desideri della carne. Gli asceti ne facevano un uso smodato perché era una arma per la purificazione. Nel medioevo si usava il sacco o una cinghia uncinata con nodi per stringere la vita e la coscia abbastanza dolorosa. Era una forma di penitenza e  un modo per partecipare vivamente alle sofferenze di Cristo sulla croce. I frati la usavano come pratica personale. Molte confraternite la usavano nei loro rituali ascetici e penitenziali. il clero dell’opus dei usava il cilicio abitualmente. I santi ne facevano uso, spesso accompagnando il cilicio con flagellazioni e digiuni. Lo usava san Bernardo contro le tentazioni, Tommaso Moro come disciplina per dominare la carne, san Francesco di Sales, il re Luigi IX, santa chiara, san Francesco, lo stesso Padre Pio e Paolo VI. I confessori lo suggerivano ai fedeli, era sconsigliato a chi faceva lavori faticosi o aveva una salute fragile.

Durante il Giubileo erano molti i pellegrini che si sottoponevano al cilicio che spesso era una dura corda piena di nodi, che serviva per espiare i peccati e per fare penitenza. Molti ordini religiosi adottarono il cilicio, anche ordini femminili di suore. I pellegrini sovente usavano solo una veste ruvida e scomoda.

l’uso del cilicio è andato scemando e i giovani non conosco simili privazioni e ignorano cosa sia un vero cilicio sovente esposto nelle mostre  e nei musei.

 

Ester Eroli

 

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