Non serve essere umili, silenziose anzi si diventa più facile bersaglio delle sapute di turno. Ogni tanto ci capita una donna che ci da il benservito senza aver fatto nulla, senza una logica precisa. Alcune donne ci provano gusto a mettere in difficoltà le amiche e le rivali. Le donne ricche e rispettabili vengono attaccate, quelle povere derise. Avere delle amiche sincere è un colpo di fortuna.
Ci sono tuttavia degli atteggiamenti femminili insoliti che ci colgono impreparati, che ci lasciano senza fiato. Alcuni comportamenti ci sembrano negativi, pericolosi. In certi casi l’invidia è deleteria. Ci capita ad esempio in estate di andare al mare in uno stabilimento balneare che magari confina con una spiaggia libera e allora dobbiamo subire le occhiatacce perfide di quelle della spiaggia libera che ci guardano con invidia, con rabbia e disappunto. Sguardi continui, pungenti, che ci smarriscono. Poi ci capita, magari proprio la stessa estate, di andare con gli amici in un luogo particolare dove ci sono spiagge libere bellissime che magari confinano con alcuni stabilimenti balneari e allora subiamo gli sguardi altezzosi delle clienti snob dello stabilimento, che ci guardano attraverso gli steccati divisori. Ci guardano e assaporano la nostra sconfitta di donne costrette a stare su una comune spiaggia libera. Certi atteggiamenti non ci deliziano, ma amareggiano perché ci chiediamo a più riprese, giustamente che cosa vogliono esattamente le donne? Se siamo malandate ci umiliano, se siamo in una posizione dominante ci invidiano fino a farci del male con le parole, con i fatti. Perché tanto livore, perché tanta esaltazione per le perdite altrui? Perché si festeggia quando una donna cade in disgrazia invece di aiutare? Perchè bisogna tollerare gli sguardi biechi delle donne? A lungo andare ci si stanca della totale mancanza di comprensione.
Ester Eroli