Crisi delle vocazioni

Negli ultimi tempi sembra che non ci sia pace neppure nella chiesa. Attraversata da scandali, dal problema della pedofilia. Improvvisamente l’opinione pubblica si è trovata di fronte a una situazione grave e implacabile. Molti hanno accolto i  fatti con una smorfia di disgusto, altri si sono mostrati sorpresi. Si è arrivati alla conclusione che anche il clero ama l’ebrezza che cancella gli affanni. Molti preti audaci hanno pensato che si potessero fare follie. Certo per ogni caso si deve appurare la verità.  Non ci sono modi riguardosi neppure nella chiesa. Per certi comportamenti forse non ci sono spiegazioni, meritano solo derisione.

Tuttavia dobbiamo dire che negli ultimi tempi è aumentata vertiginosamente la crisi delle vocazioni. Sono sempre meno quelli che decidono di farsi sacerdoti. Anche quelli appassionati di teologia non vogliono poi prendere i voti. Questo ha indotto la chiesa a chiudere un occhio su quei pochi che decidevano di abbracciare volontariamente il sacerdozio. Sono stati ordinati sacerdoti molti che forse non erano sicuri, ma servivano braccia alla vigna del signore. Sono stati scelti come sacerdoti molti che non erano convinti o avevano dei problemi. Per difendersi la chiesa ha cercato di arginare il problema delle vocazioni senza avvertire nulla di pericoloso.

Certo la chiesa si dovrebbe svecchiare, impegnarsi e allontanarsi da visioni troppo antiche della fede.

Forse si dovrebbe aprire finalmente la strada a un clero al femminile come dimostrazione che i tempi sono mutati. Anche una donna può dire messa, confessare, fare le cresime e le comunioni.

 

Ester Eroli

 

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