Depressi

Noi viviamo in una società solo apparentemente libera, in realtà gli schemi sociali sono numerosi. Luoghi comuni, pregiudizi che sopravvivono dimostrano che si tratta di una società che solo a parole si reputa moderna, in realtà gli spiriti veramente liberi sono pochi. Ci rendiamo conto che siamo padroni di poche cose. I nostri gusti sono influenzati dalla pubblicità. Anche nel tempo libero frequentiamo regolarmente solo centri commerciali, boutique di moda come automi. Non ci ribelliamo al consumismo, non facciamo la rivoluzione, soccombiamo di buon grado anche se la pubblicità stessa ci umilia, ci insulta. Vale solo chi porta certe marche, chi fa certi viaggi. Gli altri sono da annientare, insultare, chi non segue il coro è uno sfigato, non un vero erede del secolo della tecnologia. I rapporti umani si sono sfaldati, sono in attesa di un rinnovamento. Obblighi sociali puramente inventati ci avvolgono, ci deprimono, ci schiacciano, ci distruggono . La vita procede sottotono, fra incombenze familiari, sociali.  Colleghi che ci attaccano nella sfera personale per farci soccombere per ostacolarci nel lavoro, parenti che ci abbandonano al nostro destino. Nessuno ci accarezza l’anima in modo tenero. Crudeltà, ingiustizie, imposizioni, umiliazioni. Ci adattiamo con aria tetra senza entusiasmo. Non riusciamo a riempire il vuoto con il calore umano. Le donne anche le più attraenti sono uccise, i ragazzini maltrattati. Nessuno si commuove, nessuno si infuria, prova rabbia.

Nessuno si sfoga e allora nasce la depressione, l’anima esausta si lascia andare, ma è una depressione intima, senza lacrime, quasi immaginaria, pienamente controllata, acutamente sentita ma non espressa, contemplata, nascosta,  assorta, vile, una creatura misteriosa, istintiva. Si tratta di una depressione che colpisce ogni età, ogni persona, ogni genere, che si vede solo facendo attenzione ai particolari: una voce tremante, esile, una difficoltà a parlare in pubblico, una sottomissione, una timidezza strana, un abbassare gli occhi, una impassibilità di ghiaccio, un atteggiamento iroso, un comportamento litigioso, un umore poco brillante.

I nuovi figli della depressione hanno volti nuovi, non sono persone trascurate, assenti, trasandate come in passato. Hanno padronanza di sé, occhi fissi, non rimandano le decisioni, hanno un aspetto curato che nulla a che vedere con quello del depresso in senso stretto. Sono ragazzi vivaci, donne truccate ed elegante che nascondono il disagio dietro strati di fondotinta. il cuore stesso sembra non fremere, non palpitare, non agitarsi. il sangue freddo è la caratteristica dei nuovi depressi. Solo i sogni sono popolati da incubi, ma quelli per fortuna nessuno li vede. Il nuovo depresso è quello che maschera, che nasconde per apparire sempre in forma come vuole la società.

 

Ester Eroli

 

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