Differenze e intolleranze

Molte persone per una questione pratica di dovere si dichiarano antirazzisti. E’ più vantaggioso definirsi contrari al razzismo in tutte le sue forme. Alcuni sono convinti di operare nel bene e di combattere il razzismo. Sono spaventati da ogni forma di intolleranza. Per essere felici sempre più appropriato dichiararsi contrari al razzismo, a quello esasperato e inumano. Molti riescono a porre fine a molte manifestazioni di intolleranza. Il razzismo irragionevole  è negativo, genera paura, scandalo, dolore, menzogna, perdita di controllo . Molti partecipano a manifestazioni e si dichiarano contro il razzismo per un eccesso di sentimento per una tranquilla dignità. È meglio sempre prudentemente dichiararsi tolleranti a livello sociale. Non riusciamo a capire come mai tutti odiano, negano il razzismo e poi gli episodi di intolleranza si moltiplicano e tutto resta immutato nel tessuto sociale. Sono avvenuti gravi episodi di intolleranza che ci hanno riportato bruscamente nel medioevo. Il nocciolo è che non sappiamo guardare bene  dentro di noi, dove c’è la piaga della intolleranza. Forse è una fugace visione ma essa è presente, impietosa, improvvisa che si può manifestare come una furia.

In verità ogni giorno sperimentiamo sulla pelle episodi di intolleranza più o meno vistosa. Ci sono i ragazzi che discriminano chi non ha gli stessi loro accessori, ci sono ragazze che rifiutano coetanee che non hanno abiti alla moda e cellulari di ultima generazione. Ci sono ragazze che in modo insensato discriminano donne mature. Ci sono donne ricche che hanno la mente limitata e discriminano gente povera. Ci sono politici che guardano dall’alto in basso la gente comune. Ci sono sani che guardano con derisione gli ammalati. Ogni giorno abbiamo sotto gli occhi fenomeni di intolleranza. Ci sono le impiegate che discriminano le donne delle pulizie che incontrano al mattino, gli avvocati che deridono gli operai. Ci sono locali che discriminano certi avventori. Ci sono sindacalisti che non possono vedere persone di altre idee politiche. Questa catena di intolleranze non si interrompe mai non cambia rotta, non si evolve in senso positivo. Proprio quelli che si dichiarano liberali, aperti di mentalità sono ostili e barricati nelle loro posizioni più retrive. Le differenze di qualsiasi tipo sociali, fisiche, sessuali  vengono evidenziate. Chi è diverso dagli altri è braccato, respinto. Al livello sociale siamo di fronte a uno stallo da questo punto di vista. Nessuno dubita della buona fede della gente ma intanto la piaga dell’intolleranza rimane. Ci si prende a sberle persino per il calcio. Chi è tifoso di certe squadre è additato come un appestato. Ci sono ogni giorno veri attentati alla libertà personale, sociale.

Bisognerebbe controllare di più l’evolversi di questo sistema, di questo modo di fare barbaro. Una mano accetta le intolleranze le fomenta e l’altra difende i diversi. Ci sono contraddizioni nella nostra società che rasentano la follia. Spesso si è discriminati solo perché si veste classico invece di seguire i dettami della moda.  

 

Ester Eroli

 

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