Dignitosamente

La nostra società vuole essere considerata perfetta, giusta. Molti diritti in effetti sono stati riconosciuti. Sono sorti centri antiviolenza, rifugio di donne maltrattate, luoghi pubblici di ritrovo per anziani, telefono rosa e azzurro. Sembra una società che garantisce protezione a prova di bomba. Ufficialmente tutto sembra normale. E’ stata ampiamente tutelata la privacy delle persone con varie leggi. In apparenza tutti hanno un buon tenore di vita. La scuola con la tecnologia sembra avviata verso una fase di innovazione autentica non solo formale e liberarsi delle costrizioni di una educazione antiquata. Se scattiamo una istantanea della situazione degli anziani notiamo che ci sono delle crepe. Non tutto fila liscio, non tutto appare ridente. La società innanzitutto sembra non tollerare più la debolezza umana. Gli anziani non vengono trattati con dolcezza. Allora essi vagano con aria stanca e afflitta, completamente soli. Il mondo degli  anziani è ghettizzato.

Agli anziani si prospettano sulla carta due uniche vie o andare in un pensionato dove conta la retta che si paga, infatti se si paga poco per mancanza di mezzi si finisce maltrattati, o farsi assistere in casa. Per questa seconda ipotesi in passato c’erano più opportunità. Ora i prezzi sono inavvicinabili, le assistenti esigenti. Esse pretendono due giorni liberi, di cui uno cade di domenica e per questi giorni l’anziano o la famiglia devono prendere un’altra badante con una lievitazione dei costi. Le badanti pretendono regali, mance, telefonate e pasti gratuiti. Si lamentano dei pasti se questi non sono abbondanti e ricchi. Spesso sottraggono oggetti, rubano soldi, ricevono amiche. Molti anziani con riluttante esasperazione sono andati in una casa di riposo con risultati disastrosi ugualmente.

Mentre i giovani insensibili sfidano il mondo con impegno  e sollecitudine gli anziani non riescono più a morire dignitosamente nella propria casa.

 

Ester Eroli

 

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