Dimensione

La morte con la sua dimensione inquietante ha sempre diviso le persone. Molti legati alla fede cattolica credono alla sopravvivenza dell’anima altri  solo perché cristiani per tendenza fingono di credere. I cattolici condividono l’idea della vita dell’anima oltre la morte. Sono abituati a pensare all’anima non come un fatto astratto.  Altri spinti da pulsioni materialiste non credono. Sono pochi quelli che credono all’aldilà seriamente perché ne hanno preso pienamente coscienza. Le persone si nascondono dietro la maschera della cattolicità ma nel profondo dell’anima sono scettici o non credono. Non credere nell’anima non comporta problemi morali. Alcuni che credono vengono ogni tanto derisi anche se spesso in modo fraterno. Vengono guardati con compassione.

Le sacre scritture ci hanno abituato a edificanti visioni di paradisi luminosi, di inferni pieni di fuoco dove il male e il bene sono nettamente distinti  dove l’anima si completa nella luce di dio e si purifica in cerca di assoluzione per i suoi peccati.

Tuttavia ci sono delle persone comuni che riescono a comunicare con l’aldilà, che rappresenta sempre una violenta emozione. Di solito avviene dopo la morte di un congiunto. Si tratta di contatti notturni e solo qualche volta diurni, accompagnati da soffi gelati, tocchi leggeri di mani invisibili, parole sussurrate all’orecchio con una voce strozzata, oggetti nascosti, oggetti ritrovati all’improvviso, mani che si protendono e altre manifestazioni che sono una persona sensibile percepisce all’istante. Persone atee si sono dovute ricredere dopo aver assistito a strani fenomeni in casa. Sono esperienze forti che molti evitano di raccontare nei colloqui con la gente che restano impresse nella memoria.

Ci sono persone che percepiscono la presenza nei luoghi di fantasmi e non si tratta solo di immaginazione e di case stregate.

Probabilmente un’altra dimensione esiste parallela  a questa che ha una sua organizzazione  e le sue regole. Non tutto è perduto con la morte, qualcosa di importante sopravvive e si fa sentire nell’universo. Senza un’altra dimensione la vita non avrebbe senso e vivere non sarebbe poi così esaltante. Una impronta di noi resta e travalica i secoli, i millenni.

 

Ester Eroli

 

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