Dire Straits, un rock morbido

Dire Straits, un rock morbidoIn tempi di acuta crisi economica ci troviamo in gravi avversità e in terribili ristrettezze, alcune volte siamo costretti a pensare all’essenziale. In inglese terribile difficoltà economica si traduce in Dire Straits. Questo ci fa ripensare con nostalgia al gruppo rock britannico che i giovanissimi ignorano clamorosamente. Gruppo che prese il nome alludendo alle prime difficoltà economiche incontrate prima del successo planetario. Il fondatore era un ragazzo timido, dall’atteggiamento modesto, senza smania di successo, insegnante di inglese, con vocazione giornalistica, amante della chitarra, scrittore di testi di canzoni, ma determinato. Il fondatore del gruppo, dalle spiccate capacità compositive, è stato l’autore materiale di tutti i brani musicali prodotti. Con il fratello quasi per caso, con mezzi di fortuna, fonda una band, che ha avuto varie formazioni nel tempo, che si cimenta in interpretazioni notevoli di brani autoprodotti o già cantati da altri. Il gruppo originale, inaugura a tutti gli effetti un nuovo stile musicale, unico nel suo genere, virtuoso. Tutto si deve al talento, alla abilità di un semplice ragazzo timido, capace di interminabili assolo alla chitarra . Il suo stile chitarristico è personale. Il rock puro si armonizza con vari influssi musicali come il jazz, il folk, il country, la musica celtica, blues, stile americano. Si sente l’influsso anche di artisti famosi. Nella sintesi dei vari stili si trova il rock genuino, riconoscibile, inconfondibile. Il fondatore chitarrista subito colpisce per le sue sonorità acustiche fuori delle mode e delle tradizioni, per il suo genio, per i suoi concerti di beneficenza a Dublino, a Saragozza. La notorietà arriva dopo un duro inizio, fatto di concerti dal vivo, specie negli anni ottanta, di scalata nelle vette delle classifiche del mondo Australia compresa, di tournée in America, in Nuova Zelanda. Il primo album che porta il nome del gruppo vende molte copie. Eppure il gruppo non ama le luci della ribalta, è schivo, poco ambizioso, poco attento al fenomeno commerciale in senso stretto. I loro concerti sono semplici, sperimentali, sobri, senza tanti effetti speciali, senza atteggiamenti provocatori sono solo un omaggio al rock, e parlano di gente comune, di aspetti sociali come la droga e la pace, senza dare giudizi, senza note sentimentali, mostrano solo l’amore per la musica. Lo stile musicale non ha sofisticati arrangiamenti. I loro brani, che hanno riscosso il successo della critica, alcuni ancora inediti, sono poetici, evocativi, suggestivi, densi di emozioni in continua evoluzione, eterogenei, come tunnel of love e Romeo e Juliet di stampo narrativo, racconta di un disperato amore non corrisposto. Il gruppo, che si è avvalso anche di collaborazioni famose di musicisti di supporto, si è sciolto negli anni novanta. Il suo leader ha realizzato anche colonne sonore di film. La nostalgia ci prende il cuore ogni volta che ascoltiamo queste struggenti canzoni che ci riportano all’essenziale del linguaggio poetico. Le difficoltà economiche degli esordi non hanno scoraggiato il gruppo come non devono scoraggiarci ora che possiamo tornare all’essenziale anche nel linguaggio musicale.

 

Ester Eroli

 

Dire Straits – Brothers In Arms

 

Dire Straits – The Bug

 

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