Disinteresse

Siamo in una epoca considerata di grande evoluzione intellettuale. Quest’ epoca ha dato un contributo decisivo e libero  alla cultura. Ogni nazione ha fatto passi da gigante sulla diffusione capillare della cultura. Si promuovono musei, mostre, librerie. Sembra che nel campo della promozione della cultura tutto sia perfetto.
In verità le statistiche parlano di giovani che leggono sempre meno sedotti da altre fonti , di adolescenti impreparati sui temi e sulle materie fondamentali. I giovani leggono solo per costrizione spinti dalla scuola, dai genitori. Finita la scuola si disinteressano della cultura, della lettura. Un disamore che appare come una rinuncia, scorretto e malsano. Nessuno si aspetta che i giovani riprendano a leggere, presi come sono con internet e altri congegni elettronici.

I giovani mostrano dipendenza solo da internet, dal sesso anche se pure questo sta passando di moda. Non capiscono che la lettura genera appartenenza, sviluppa la mente. Il problema è che tutto il tempo viene sacrificato agli amici, alla tv, al tablet. Manca un impegno serio, una ferrea volontà.
I genitori in buona fede hanno lasciato tutto al caso. In queste circostanze ci vorrebbe una libreria ben fornita in casa e assicurarsi che il figlio legga anche tra le pareti domestiche e non solo in classe.
Nelle classi si dovrebbe favorire, come un tempo, la formazione di una biblioteca di classe con lo scambio periodico dei testi di vario tipo. Ognuno comprerebbe solo pochi libri. In questa circolazione di opere non si dovrebbe escludere nessuna materia.
Bisogna insegnare ai giovani adolescenti che anche la lettura tradizionale ha il suo fascino.
Ester Eroli

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