Disprezzo femminile

A Natale è luogo comune pensare che tutti siano più buoni, indulgenti, più teneri e disponibili verso gli altri. E’ una concezione comune pensare al natale come un periodo di pace, idilliaco. I giudizi sugli altri sono più concilianti, liquidati con un sorriso tranquillo.

Ci rendiamo conto con lucidità che niente cambia sul serio. La superbia non finisce mai di stupirci. Nel giro delle chiese per la visita ai tradizionali presepi si incontrano donne superbe, altezzose, che si compiacciono visibilmente della loro toletta lussuosa, che ostentano divertite dimostrando poca naturalezza. Nelle basiliche ancheggiano con aria distinta, mostrando a tutti i propri gioielli. Non vedono i miserabili che chiedono l’elemosina, le brave ragazze che vestono in modo semplice, diverse dalle altre. Sono concentrate in modo orribile a sedurre persino nelle chiese importanti.

Hanno sguardi invitanti, lanciano occhiate di disprezzo alle altre donne che si sentono come in trappola. Le loro occhiate non sono certo affettuose, ma cariche di presunzione. Hanno un’aria di superiorità, fanno pesare il loro status.

Il motivo del loro disprezzo è palese, le altre donne, gli altri non sono a loro livello, sono persone deboli, inutili. A livello pratico gli altri vanno ignorati e nei casi peggiori derisi.

Queste donne altezzose non si sognano di sorridere, di fare del bene, se danno denaro a qualche derelitto lo fanno per mettersi in mostra agli occhi del clero, degli altri, degli amici e parenti. L’elemosina è fatta con la mano ingioiellata, davanti a tutti, con volto austero.

La corruzione ha raggiunto il cuore che giace putrido fuori dal petto. I rapporti umani si sono logorati, guastati dalla superbia. Peccato che sono proprio le madri di famiglia quelle più agguerrite e fanatiche. Non sono certo di buon esempio alle nuove generazioni.

 

Ester Eroli

 

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