Enti governativi

Negli Stati uniti d’America e soprattutto nella capitale cosmopolita proliferano come funghi gli enti governativi che si occupano materialmente di varie attività e sezioni come edilizia, territorio, rifiuti, urbanistica, cultura ecc. sono enti prestigiosi, legati a nomi illustri, dove predomina una rigida gerarchia organizzativa. Sono enti che si trovano in sedi di lusso, in zone centrali, ricchi di arredi di marmo. Gli uffici sono tutti dotati di una segretaria tuttofare, di solito bella ed elegante, arcigna e austera, vigile e provocante, che spesso risponde agli importuni con voce irritata. All’apparenza tutto è perfetto. Il lavoro procede normale. Non ci sono motivi di astio e gelosia. Eppure dietro quella patina di perfezione si nascondono le magagne come la polvere sotto un tappeto persiano di classe.

In primo luogo i dipendenti sono tutti giovani rampolli di famiglie benestanti, raccomandati, nipoti di alti funzionari e ex senatori. Sono giovani gaudenti, che ne hanno combinate di tutti i colori, che amano il lusso e la bella vita. Viaggiano in auto sportive, frequentano locali alla moda anche in pausa pranzo. Sono fortunati e ostentano la loro posizione invidiabile. Si sbarazzano del lavoro facendo a scaricabarile , scaricando le responsabilità sugli altri senza farsi notare. Spesso ridacchiano dei malcapitati costretti a lavorare per loro. Si nascondono ogni volta che c’è un impegno urgente. Partecipano alle riunioni in pompa magna con abiti eleganti e fare borioso. Sono presenti solo a party, incontri, ecc.

Negli uffici di solito ascoltano musica, leggono riviste, raccontano squallide barzellette, assumono posizioni scorrette, commettono errori grossolani, scappano davanti ai problemi, non prestano attenzione a niente, non si occupano di nulla e non intervengono, passano ore al pc guardando siti privati. Le segretarie leggono riviste di moda, si rifanno il trucco e si mettono lo smalto alle unghie davanti a cittadini increduli. Non usano nessuna cautela perché non hanno nulla da perdere. Gli uffici tanto ricevono le sovvenzioni del governo e sono facilmente gestibili. I dirigenti stessi sonnecchiano felici. Il modo di dirigere lascia a desiderare ma nessuno osa reclamare. I dirigenti si danno le arie e camminano con aria compunta. Vaneggiano come dive del cinema. Il rispetto degli altri è labile, gli interessi scarsi, l’onestà abolita e scomparsa. Gli intrallazzi sono all’ordine del giorno. Nessuno sa quale è il suo reale compito. Tutto procede all’acqua di rose. Non vengono fatti per i progetti i lavori preliminari. I membri di uno stesso dipartimento non sanno quello che fanno i colleghi.

Anche da noi molti enti stanno cominciando ad agire alla stessa maniera.

 

Ester Eroli

 

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