Eredità

EreditàI tempi sono cambiati notevolmente ed è aumentata l’indifferenza, la smania del possesso. In passato la morte di un genitore, anche in tarda età, era accolta con un nodo alla gola, con un logico pianto. D’istinto uscivano le lacrime, intense, sincere, il volto impallidiva . In fondo la vita insieme con il genitore era stata formativa e fondamentale. Il genitore aveva messo il figlio sulla buona strada. Fra fratelli c’era una forte dose di solidarietà. Poi l’avidità, la sete di possesso, la smania di imporsi ha acceso la miccia distruttiva. Sono finiti i baci innocenti e fraterni. In tutto ciò ha pesato una società edonistica volta solo al soddisfacimento di piaceri materiali. Prima si aspettava la eredità alla morte dei nonni, di un genitore, di un parente. Ora in modo irragionevole molti figli fanno pressione sui genitori per avere subito parte dell’eredità, diciamo la liquidazione. Ci sono figli che scompaiono, sono assenti totalmente nella vita dei genitori , ma che al momento opportuno fanno sentire la loro presenza, e sottolineano la necessità di una divisione in parti uguali fra gli eredi prima della morte dei genitori. Vogliono anticipare i tempi per godersi la vita, per dilapidare da giovani il patrimonio, per avere tutto e subito senza attendere. Vorrebbero mettere le mani subito sulla eredità, in quanto hanno sempre bisogno di soldi. Soldi che vengono sciupati per l’acquisto di auto di lusso, per comprare abiti firmati alla moglie o al marito. Vorrebbero attentare alla libertà dei genitori imponendo le loro scelte. Vorrebbero spillare i soldi ai genitori con la loro benedizione, derubarli dei risparmi che potrebbero essere utili per una cura, per un viaggio. Al rifiuto dei genitori di dividere con largo anticipo si mostrano ostili, ma non si arrendono. Arrivano al ricatto affettivo privando i nonni della vista dei nipoti. Tirano fuori tutte le astuzie, ma non lasciano il campo libero per paura di essere sorpassati da altri figli. Combattono ricorrendo all’insulto, al torto. Vengono trovati a frugare nei cassetti, negli armadi. Cognate un tempo rivali si alleano, mostrando fra loro una grande confidenza. Il loro scopo è quello di mettere le mani sulla roba, dividendosi gli oggetti, l’oro, i soldi. Fra loro se la intendono solo per raggirare l’anziano. Di fronte al rifiuto pronunciato con forza si adombrano e spariscono, salvo poi tornare alla carica in seconda battuta. Poi con un lampo di genio trovano la soluzione che li fa sorridere. Ogni tanto in certe occasioni tornano a casa dell’anziano portano dei cioccolatini, anche se magari sanno che il poveretto ha il diabete, e chiedono una piccola somma adducendo come scusa una spesa imprevista, una tassa, una malattia. L’anziano comincia così a dare ogni tanto piccole somme ai figli , che in certi casi, sembrano semplici prestiti che non verranno mai restituiti. Così quei soldi vengono ugualmente assorbiti ma dilazionati nel tempo, presi a piccoli bocconi, estorti con la astuzia. Ogni volta una richiesta di soldi per imprevisti. A Natale e a Pasqua si pretendono poi doni in denaro per i nipoti. In poco tempo il conto è prosciugato, dopo di che tutti si dileguano. A questo punto agli anziani non resta che tenersi tutto stretto e mettere una badante. Sono sempre più frequenti le donazioni a chiese, e associazioni. Quando i figli deludono non è difficile regalare tutto il proprio oro a santa Agata o alla madonna del Divino Amore. In fondo i soldi sono dell’anziano e lui ne fa quello che vuole. Questo concetto molti non l’hanno compreso.

 

Ester Eroli

 

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