Esagerare

I rapporti umani ultimamente sono cambiati, hanno perduto stimoli, in certi casi sono peggiorati nettamente. Nessuno poteva prevedere in anticipo quello che sarebbe accaduto. Abbiamo dato per scontato il fatto di vivere in una società evoluta, post moderna. Abbiamo pensato che la gente fosse educata, rispettosa, capace di affetto, di conversazioni brillanti. Invece abbiamo assaporato ampiamente l’amaro di rapporti deteriorati condotti sul filo del rasoio.

Osservando i comportamenti quotidiani della gente ci siamo resi conto che esiste sempre una paurosa, incontrollata diffidenza reciproca. Diffidenza che ci porta a vedere gli altri come se fossero robot tutti uguali, freddi, senza sentimenti nei nostri confronti. Gli altri sono tutti uguali, tutti da trattare alla stessa maniera, freddamente, senza sconti, senza sorrisi. Anzi gli altri sono semmai da criticare, da prendere in giro dove è possibile. Ci sentiamo al sicuro con la bocca chiusa, senza fare domande, senza approfondire. Ogni volta che cerchiamo di sfondare il muro degli altri troviamo ostacoli e ostilità. Nessuno ci vuole parlare come amico. Magari ci sono certe signore che ci fanno domande a raffica solo per curiosità, per conoscere il nostro privato e poterlo fare a pezzi all’occasione. Domande che vogliono entrare nella nostra vita, che ci vogliono umiliare e ferire., che ci vogliono far soffrire. Parole che sono solo coltelli affilati, stilettate date con mano sapiente. Ci viene chiesto perché non ci siamo laureati in tempo, perché portiamo gli occhiali, perché siamo stati lasciati. Domande insistenti fatte in presenza di altre persone che magari non sanno nulla. Si cerca sempre di danneggiare la nostra immagine. Domande che non ci risollevano, che non ci incoraggiano, che non recano traccia di umanità. Chi ci adula con continuità  spesso lo fa solo per interesse. Gli altri sono sfuggenti, irreperibili. Non si curano di noi, non ascoltano i nostri messaggi alla segreteria.


Chi ci detesta, spesso senza motivo, o solo perché un giorno abbiamo indossato un abito meglio del loro, mostra solo un fugace interesse come quello di un dirigente verso un dipendente. Molti ci incontrano e non ci salutano, fingono di essere impegnati al cellulare o con il tablet. Si passa il tempo a controllare email, messaggi senza curarsi della gente che si incontra. Appena possibile si scrivono messaggi, pure in mezzo la strada, in macchina, sull’autobus.

Se non sappiamo guidare, parlare una lingua straniera, nuotare, veniamo presi in giro. Siamo schiavi di un sistema perverso di vivere, esageratamente egoistico.

Agli altri non concediamo sconti, dilazioni, tregue, pause. Se qualcuno di chiede una via non rispondiamo, al supermercato non facciamo passare alla cassa  neppure una persona che si sente male.

Nel mondo della comunicazione siamo sempre a corto di parole con i vicini, con i parenti, con gli stessi amici. Parliamo in chat con sconosciuti senza pensare a chi ci è vicino, senza fare visita ai nonni, agli zii. Tutto scorre veloce, ma spesso resta l’astio e il rancore, spesso senza motivo. Donne che appena ci vedono già ci odiano, già guardano storto. Uomini che sbuffano solo perché uno chiede una informazione.

Si chiude volentieri la porta in faccia a chi ha bisogno. Un giorno tutti la troveremo chiusa e capiremo forse troppo tardi di avere veramente esagerato.

 

Ester Eroli

 

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