Estati povere e non solo di canzoni

Estati povere e non solo di canzoniSiamo prossimi alle vacanze, tutti anelano a un periodo di riposo e tranquillità. Ognuno accoglie a braccia aperte l’arrivo della bella stagione. Tutti abbiamo il sospetto però che l’estate procede in modo goffo e cauto. L’estate appare povera, gelida, fallita in partenza, prima di cominciare. L’estate è un relitto fallito. Si constata la lunga e lenta agonia. Perché le estati non sono più decenti, e vanno verso la rovina? A parte la crisi economica che morde, e ha ridotto il budget di spesa per le vacanze, si aggiunge la mancanza di una canzone ufficiale che faccia da colonna sonora e la mancanza di una manifestazione canora ufficiale che era fatale trampolino di lancio per motivi estivi comunicativi e allegri. Ogni canzone sul mare, sui monti, sugli amori scoppiati in spiaggia era una deliziosa premessa per una estate scoppiettante. Ci lascia perplessi la mancanza di una canzone che è una sorta di malaugurio. La canzone era l’angelo buono che accompagnava le nostre contemplazioni, le nostre scorribande, le nostre crociere, i nostri viaggi, le nostre gite, i nostri incontri galanti, le nostre misteriose fughe, gli incontri cordiali con gli amici. La canzone seguiva le comitive, vegliava sui balli, sui ragazzi innamorati. Un tempo c’era il cantagiro, manifestazione canora itinerante estiva, che si svolgeva ogni anno in Italia e veniva presentato da vari personaggi . Era nata sull’esempio del giro d’Italia nel lontano 1962. Le gare dei cantanti si spostavano nelle tappe nelle varie città. Le canzoni erano votate da giurie popolari. La tappa finale con la premiazione della vincitrice si svolgeva a Fiuggi. Le serate finali di solito erano tre, come tre erano le fasce dei partecipanti:

girone A: i big, girone B: nuove proposte, girone C: gruppi e band. Le ultime edizioni si sono svolte in tono minore. Il recupero degli anni novanta non è riuscito commercialmente. Il disco per l’estate era invece una manifestazione canora radiotelevisiva, nata nel 1964 e conclusasi nel 2003. Sono state presentate in questo contesto canzoni di rilievo come pensando a te di Albano e Oro di Mango. Le manifestazioni canore accoglievano anche ospiti di riguardo come attori e cantanti famosi. Ora non esistono queste manifestazioni ufficiali. Tutto si è degradato e deteriorato, si è perso. L’eco delle canzoni si è spento nel misterioso cielo del nulla. Le canzoni che circolano non sono adatte all’estate, sono squallide perché non parlano di innamoramenti sotto il sole. Una censura nascosta ci ha tolto il brio dell’estate, quel canticchiare il motivetto in voga. A nessuno importa per questa perdita. Non si può piangere per una canzone, ci sono problemi più urgenti. I disastri sono ben altri. La gente mansueta accetta tutto, non se la prende, non ci fa caso. La mancanza di canzoni d’amore riflette il nostro tempo arido. I rapporti d’amore sono divenuti penosi. Le coppie fanno vacanze separate. Gli uomini uccidono le mogli, picchiano le figlie. Le donne isteriche lasciano i fidanzati per un viaggio con le amiche. I tempi sono cambiati non ci si può consolare nemmeno con le note di una struggente canzone d’amore e mare. Le nostre estati sono povere in tutti i sensi.

 

Ester Eroli

 

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