Faccia tosta

I tempi sono cambiati e il presente con le sue assurdità ridisegna i colori della vita dandole un tocco leggero di mediocrità. Occorre ovviamente superare il sapore amaro del quotidiano che ci impedisce di gustare le poche cose belle rimaste. Per le disfunzioni non possiamo certo farne un dramma e passare il tempo a piangere. Non si può sprecare il tempo prezioso, ma nemmeno abbracciare la realtà così come è.

Negli ultimi tempi si assiste a uno strano fenomeno. Aumentano le persone che mostrano una notevole faccia tosta. In passato chi si comportava male, specie socialmente, era vergognoso, mortificato, mal visto, isolato. I malfattori avevano persino paura del silenzio. Pochi volevano condividere la vita con gente meschina. Ora chi mostra una notevole faccia tosta, dopo un misfatto, non solo non è pentito ma viene osannato persino dai genitori. Padri che ostentano i propri figli perversi, madri in carriera che esaltano le prodezze negative dei figli.

Giovani che rubano ai colleghi di ufficio, donne di potere che perseguitano le altre donne, giovani che provano gusto a ribellarsi ai genitori, persone che raggiungono il successo con espedienti senza fare sacrifici,   mentre prima si nascondevano ora escono alla luce del sole con sguardo ribelle.

I giovani con la faccia tosta hanno il vantaggio di non sentire la noia, il dolore del rifiuto, la pura della morte. Vivono nel benessere. Si sentono capi nel branco di amici.  Sono di solito spalleggiati dai padri. Ritengono che fare del bene sia una perdita di tempo.

Il problema nasce dal fatto che si da troppa importanza a certe facce toste. Il guaio è che anche dirigenti, politici, superiori, uomini di potere lasciano agire solo facce toste a discapito degli innocenti che restano a guardare con sguardo allibito.

Ogni tanto qualche faccia tosta che ne ha combinate di tutti i colori andrebbe messa in riga.

 

Ester Eroli

 

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