Farfalle

FarfalleLa scuola dovrebbe essere una palestra di vita, un specie di villaggio,  insegnare i ragazzi a volare nel cielo della vita, a trasformarsi in farfalle leggere e colorate. Dovrebbe essere un percorso pieno di certezze e non solo di favole. La scuola invece si occupa solo di trasmettere nozioni, concetti, contenuti dello sterminato sapere che non potrà mai essere conosciuto per intero. Per una serie di circostanze il sapere viene frammentato, spacchettato, diviso in compartimenti stagni. Si impedisce alle materie di avere uno scambio. Invece ad esempio si dovrebbe studiare l’ottocento contemporaneamente in letteratura, scienze, storia per avere un quadro completo del periodo. Invece certi materie vengono tenute separate come fossero un mondo a parte. La scuola affonda le radici in un mondo scomposto, privo di logica. I giovani stessi interrogati ignorano le nozioni principali, mancano di logica, si mostrano incerti, non sanno interagire con gli altri. In primo luogo la scuola dovrebbe insegnare i sentimenti, con l’ausilio anche di mezzi tecnologici e arti, insegnare l’analisi della coscienza. Dovrebbe insegnare il rispetto, l’importanza del dialogo. I giovani non vengono studiati, il loro carattere non viene sviscerato. Loro continuano a vivere liberi, a fare il proprio comodo. Per alcuni insegnanti certi allievi sono degli estranei, ignorano la loro vita privata, i loro istinti. Ogni docente dovrebbe tenere a mente il percorso evolutivo di ciascun allievo anche con delle schede individuali. Ogni scheda servirebbe a ricordare maggiormente  la situazione  dell’alunno. Inoltre si dovrebbero scoprire i talenti attraverso lo studio dei processi mentali degli allievi. Invece molti studenti ignorano il proprio talento e sono incerti sul percorso da seguire. Spesso per fortuna il talento esplode da solo come una folgorazione improvvisa. I docenti e la scuola dovrebbero imparare a leggere nell’anima e a capire i cambiamenti che avvengono nei giovani, indipendentemente dalle apparenze. Invece ai giorni nostri tutto scorre di fretta e nessun insegnante si affeziona completamente agli alunni, anche perché viene spostato di continuo. I continui trasferimenti impediscono, rimandano la conoscenza approfondita, che rimane sempre superficiale. Alla scuola dovrebbe essere permesso di aprirsi alle conoscenze della psicanalisi moderna per capire alcuni soggetti particolari. La scuola dovrebbe inoltre favorire la lettura in pubblico nell’aula di brani significativi di testi anche famosi e utili per comprendere la natura umana. E’ una esperienza entusiasmante leggere per gli altri, davanti a un pubblico attento di coetanei.

 

Ester Eroli

 

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