Figli distanti

Figli distantiNella realtà moderna la maggior parte delle persone è presa dal lavoro. La passione per la carriera si manifesta quasi subito, sin dal primo giorno. Molti nascondono l’ambizione e continuano a dare sul lavoro il meglio di sé. Altri si lanciano nella carriera e alla prima occasione ottengono degli avanzamenti. In fondo quello che conta è avere un profilo importante. Ci sono i malati cronici della carriera ad ogni costo che sacrificano tutto per il loro interesse personale, per il loro egoismo. Anche le donne mirano ad avere posti di primo piano come dirigenti e vanno incontro ai cambiamenti con determinazione. Si immettono nel mondo del lavoro con prepotenza. Pensano cinicamente solo al successo senza riflettere su altro. I figli vengono fatti per una questione di status sociale. Una donna in carriera deve essere completa e avere anche una famiglia alle spalle. E’ poco probabile tuttavia che si miri a una famiglia numerosa. I piccoli crescono nei nidi, negli asili, con le baby sitter, con i nonni, con le badanti, nelle scuole a tempo pieno. Durante i fine settimana spesso ci si divide in famiglia, presi da mille impegni come lo sport o altro . D’estate quando la famiglia potrebbe ritrovarsi insieme per le vacanze accade che i bimbi vengono mandati nelle colonie estive o con i nonni al mare. I piccoli si attaccano alle maestre, alle nonne che chiamano mamma. I figli crescono lontano dai genitori, non a stretto contatto con loro. I genitori sono sfuggenti, stanchi, sempre in affanno. Per i bambini più sensibili è una vita difficile quella lontano dai genitori, dai loro occhi trapela tristezza . Guardano il proprio padre rientrare tardi la sera con risentimento. Sembra che il padre non è mai stato giovane. Il tempo passa e i figli crescono, fanno esperienze lontani da casa. Con rammarico ci si accorge che sono grandi. Con dolore ci si accorge di aver commesso un errore imperdonabile. Si guardano con un senso di pena i primi capelli bianchi. Ai figli intanto si è dato tutto a livello economico. Allibiti ci rendiamo conto che pur essendo figli nostri sono degli estranei. Ci demoralizziamo quando capiamo che non sappiamo nulla del loro mondo. I figli giovani adolescenti a un certo punto pensano solo a divertirsi, a volare via dal nido. Le madri sempre più colleriche vorrebbero gestire la vita dei figli, comandare ma questi sono sfuggenti, preferiscono gli amici. Si osserva con una punta di amarezza i figli confidarsi con gli altri. Con i genitori i figli diventano riservati, diffidenti, perdono subito la pazienza. Con gli altri, anche adulti della famiglia, come zii e nonni si lasciano andare a impudenti dichiarazioni. Quei figli che abbiamo tenuti distanti alla fine ci ripagano con la stessa moneta, ci tengono a bada. Molti si vergognano ad uscire con i genitori, ad andare in vacanza con loro. La parola principale rimane autonomia in fondo nessuno a insegnato loro il valore di un nido caldo dove rifugiarsi quando fuori infuria la tempesta.

 

Ester Eroli

 

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