Fobie moderne

Fobie moderneLe persone sensibili spesso si lasciano andare a pensieri negativi, perché soffrono più degli altri, per il male presente nel mondo. Sono persone facili preda di ansie, depressioni, ossessioni, con il sistema nervoso fragile. Aldilà della propria storia personale, molti sono soggetti a veri attacchi di panico e fobie che creano disagio . Negli ultimi tempi si sta diffondendo una fobia che era quasi dimenticata e che molti nemmeno conoscono bene. Una fobia di cui soffrono le persone comprese in varie fasce di età e che sta diventando purtroppo fobia sociale. L’agorafobia, che letteralmente significa paura della piazza, è una avversione manifesta verso tutti gli spazi aperti, i luoghi pubblici e affollati, gli ambienti sconosciuti, le strade piene di negozi. I sintomi sono sempre gli stessi nausea, palpitazioni, sudorazioni, tremori, ronzii agli orecchi, sbandamenti, brividi, capogiri, vertigini. La agorafobia spesso accompagnata da attacchi di panico, genera un rifiuto di viaggiare, di spostarsi in treno, in aereo specie da soli, di attraversare un ponte, di seguire un concerto, di stare in coda, di guidare un’auto, di salire su un autobus o ascensore, di entrare in un mercato, di vedere un film al cinema . Il soggetto che ne soffre teme di perdere il controllo, si sente insicuro, teme di non riuscire a scappare in caso di pericolo. Di solito i soggetti in questione rimangono a casa, ma non amano stare soli, in caso di ansia grave, vogliono la presenza rassicurante di una persona familiare e quindi escono poco e se lo fanno devono essere accompagnati. Sono persone emotive che non riescono a relazionarsi con gli altri. Hanno bisogno di protezione familiare quotidiana. In questo modo non possono lavorare, avere una intensa vita di relazione. La fobia spesso è altalenante, ma può divenire cronica se non viene curata adeguatamente. Le terapie sono a base di antidepressivi, ma con certi farmaci non si può eccedere perché danno dipendenza. Il recupero di solito è graduale. Il mondo moderno con le sue città fatte solo di cemento, con i suoi grattaceli di venti piani, con il suo traffico impazzito ha annientato l’uomo. Tuttavia esiste un modo per combattere il problema che non sta scritto nei manuali di medicina. Molti si sono salvati staccando la spina, andando ad abitare in un grazioso, tranquillo posto di mare per poi magari dopo anni, tornare guariti nelle grandi metropoli. L’ideale sarebbe costruire solo città a misura d’uomo.

 

Ester Eroli

 

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