Alonso, prima delle Ferrari, è subito sotto al podio, mentre Massa chiude nono, ma poi è fatto risalire fino al 7° posto dopo la squalifica delle Sauber.
La gara è stata, come aveva promesso Ecclestone, decisamente più vivace delle ultime della scorsa stagione, con bei duelli e sorpassi pur su un tracciato semi-cittadino come l’Albert Park di Melbourne.
Delude, ancora, Felipe Massa, che nel pre campionato si autocelebrava tra i pretendenti al titolo e invece corre una gara assolutamente anonima, in ombra nelle retrovie dopo aver tenuto dietro per quattro o cinque giri un arrembante Button con qualche zigzag di troppo in certi tratti, facendo così innervosire l’inglese che sceglie di superare tagliando una curva per poi finire dritto ai box per un
drive through scontatissimo.
Un’altra delusione del weekend sono state le Mercedes: Schumi parte e si tocca con Buemi, fora il pneumatico posteriore sinistro, rientra subito ai box e quando torna in pista gira su tempi altissimi, tanto che anticipa la fine del calvario con un ritiro ufficialmente per problemi alla sospensione.
Rosberg, suo compagno di colori, deve purtroppo ritirarsi per un tamponamento causato da Barrichello durante un tentativo di sorpasso a dir poco estremo, con la frenata più che ritardata direttamente dimenticata dal pilota brasiliano, sulla carta il più esperto del circus per numero di gare disputate.
Insomma, dalla prima gara sono arrivati buoni segnali per lo spettacolo, ottimi per il valore delle nostrane Pirelli che forniscono ora come monogomma e, invece, pessimi per quanto riguarda il sistema di strategie in casa Ferrari, anche se stavolta non si è perso nessun mondiale, come accadde ad Abu Dabhi.
Siamo certi, però, che iniziare con questi errori e perseverare non ha mai fatto vincere titoli a nessun pilota.
Mattia Gelosa