Frida: un nome, un marchio, uno stile inconfondibile

Frida: un nome, un marchio, uno stile inconfondibileRoma, 1972, nasce una delle donne più influenti del panorama della moda, Frida Giannini, stilista italiana nota per essere la “mente” della famosa maison italiana Gucci.
Dal carisma e dalla preparazione incredibile, Frida già da subito ha ben chiare le idee sul suo futuro, tanto che studis presso la prestigiosa Accademia di Costume e di Moda di Roma. Dopo alcune esperienze di minore importanza, che però hanno forgiato la signora della più antica e famosa casa sartoriale italiana, nel 1997 comincia una delle sue prime e più importanti collaborazioni illustri, quella con Fendi, altro marchio di primo ordine nell’ottica dell’alta moda nostrana. Presso questa importante casa lavora prima come nell’ambito del prêt-à-porter poi come vera e propria stilista nel rinomato settore della pelletteria.
E’ il 2002 che la lega definitivamente alla casa fiorentina come direttrice creativa prima nel settore della borse, per poi raggiungere la direzione di tutti gli accessori proposti dalla maison; questo periodo rappresenta per la Frida donna in carriera un periodo nevralgico per la crescita della maison e per il consolidamento delle sue capacità, ma tutte queste responsabilità non si esauriscono, ma diventano ancora di più quando Alessandra Facchinetti, direttrice creativa del prêt-à-porter, abbandona l’incarico nel marzo del 2005, lasciando alla brava stilista e creativa il compito di dirigere l’azienda in ogni sua parte.
Andando in profondità, Frida rappresenta, con la sua presenza misteriosa e onnipresente, una delle direttrici più amonale del panorama della moda, considerando che le sue colleghe sono macchine da business super fashioniste e spesso lontane dalla realtà quotidiana ( vedi la spesso ironizzata Anna Wintour che veine ben raffigurata da Maryl Streep ne Il diavolo veste Prada).
Quando si parla di lei, automatica è una riflessione sulla casa che, insieme alla francese Louis Vuitton, ha fatturato e continua a fatturare cifre stratosferiche. Le due famosissime case di moda hanno, seppure sembri incredibile, una caratteristica che le lega in modo insolubile: Gucci è una casa di moda di origini italiane ,ma che però è di proprietà francese. Guccio Gucci la fondò nel 1921 a Firenze come azienda specializzata in pelletteria, ma ben presto lo spirito imprenditoriale del fondatore si allarga alle capitali più importanti dell’Europa prima e del mondo poi. Dalla pelletteria, Gucci cominciò a produrre anche articoli da viaggio e pelletteria per l’equitazione, simboli che fanno riferimento ancora oggi alla maison italiana, per esmpio il morsetto e la staffa e il nastro verde-rosso-verde.
Il 1938 è l’anno dell’apertura della boutique storica a Roma, in via Condotti: questo periodo, segnato in ambito storico dalle guerre mondiali che hanno sconvolto l’intera popolazione, ha obbligato Gucci ad elaborare una strategia alternativa per sopravvivere alle diffioltà presistenti. Grazie alla sostituzione del pellame con materiali meno costosi come lino, canapa, juta e bambù, Gucci riuscì non solo ad innovare in modo geniale le propria produzione, ma anche a far fronte alla crisi che inevitabilmente colpì l’ambito produttivo. E’ proprio in questo periodo che nascono i capisaldi fondamentali della casa fiorentina, dalla primissima borsa con il manico di bambù del 1947, al mocassino con l’inconfondibile morsetto intorno, datato intorno al 1952-1953, al foulard chiamato “Flora” del 1966, creato in via eccezionale da Rodolfo Gucci e Vittorio Accornero de Testa per la bellissima Grace Kelly. Nasce così in questo periodo di fervore artistico il conosciuto marchio GG, ispirato alle iniziali del fondatore, usato per ornare la cosiddetta “GG canvas”, una canapa famosa per la sua incredibile resistenza e utilizzata non solo per le borse, ma anche nelle cinture e in vari altri accessori. Tra i volti noti che, in passato e oggi, hanno indossato o richiesto capi unici firmati dalla maison sono Audrey Hepburn, Jackie Kennedy, Maria Callas, Wallis Simpson duchessa di Windsor, per arrivare alla cantante Rihanna, che la direttrice Frida ha scelto come testimonila dell’ultima iniziativa umanitaria proposta dalla stilista del marchio.
Oggi, delle idee innovative di Guccio Gucci, rimangono le linee guida e i capisaldi per quanto rifuarda pellami, stili e accessori. Al giorno d’oggi la casa è in mano ad un gruppo francese, la PPR, azienda che opera nella moda di lusso per la salvaguardia dell’alta moda in un periodo che sta conoscendo un grave decadimento a causa della contraffazione che distrugge il valore effettivo di questi marchi storici.
In conclusione, si può considerare Frida Giannini come una pioniera della moda nostrana, non solo per il suo interessante e produttivo apporto nell’ambito della moda, ma anche perché, come donna, rappresenta una donna forte, di successo ed indipendente, che non solo non rinuncia alla moda-come molte donne-, ma la trasforma nel suo stile di vita, nel suo lavoro e nel suo punto di forza (come poche donne riescono a fare).

 

Contrini Carlotta

 

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