Gerarchie

GerarchieL’umanità da sempre, come è visibilmente chiaro, ha dato un’enorme importanza alle gerarchie. In passato incarichi di prestigio venivano conquistati a suon di servigi, di intrighi, di ambigue macchinazioni . Nelle corti principesche ognuno ambiva ad avere alti gradi, lottava per avere delle posizioni con mosse rapide e pericolose e commetteva tutta una serie di nefandezze pur di raggiungere lo scopo quello di appartenere alle alte gerarchie . Si tradiva persino il fratello, l’amico, si schiacciava persino il figlio se era necessario. Le persone potenti e ricche abilmente cercavano di ottenere il potere; i ricchi erano sempre professionalmente elevati. Le alte gerarchie erano sempre investite da una elegante dignità da tutti riconosciuta. Di solito erano orgogliosi, gelosi degli altri, ingordi di ricchezze, amanti degli elogi, delle ammirazioni, abili nel farsi perdonare, aggressivi, ironici, con la puzza sotto il naso, intriganti. Nella maggior parte dei casi agli inferiori si rivolgevano con modi burberi, con frasi velatamente insultanti. A un certo punto la scalata del potere per molti è divenuta una ossessione. Anche nel nostro tempo apparentemente democratico vigono le stesse regole formali. Il capo di una gerarchia è sempre un eroe, anche se potrebbe essere un eroe frustrato. Ai nostri giorni si assiste negli uffici al proliferare di dipartimenti con una miriade infinita di capi. Qualche volta sono più i dirigenti che i dipendenti. C’è chi continua a credere che sia importante essere capi di una gerarchia. Le gerarchie rigide hanno avvelenato i rapporti umani, falsato la realtà in modo incredibile. Esiste una grande verità, quella che è impossibile, per una ragione di causa ed effetto, liberarsi dalle odiose gerarchie, poco democratiche. Il potere ha il suo fascino ammaliatore, è una valvola di sfogo della propria presunzione. Difficile stare lontani dalle seduzioni delle gerarchie. Invece bisognerebbe cominciare a prendere le distanze dalle gerarchie. La gerarchia stessa ha un po’ rovinato la chiesa. Invece bastava solo creare degli accorpamenti di circoscrizioni e mettere a capo un solo semplice pastore. Un pastore di pecore non si monta mai la testa.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.