I giovani da sempre amano circondarsi di amici, frequentare i coetanei. Cercano la protezione del gruppo e con esso trascorrono i fine settimana fuori dagli impegni di studio o lavoro. Gli incontri sono informali, si svolgono in un clima rilassato senza tensioni irrisolte, in una atmosfera di frivolezza. Di solito i genitori, impegnati nel lavoro e nella conduzione della casa, non conoscono questi amici.
In passato i giovani presentavano gli amici in famiglia, ai genitori, li invitavano a pranzo o a cena. Ora le madri che lavorano sono troppo impegnate per poter dedicare tempo agli amici dei figli e invitarli di frequente. Le differenze sociali certo vengono attutite, nessuno amico può restare impressionato dall’arredamento della propria casa, ma nel tempo diminuisce rapidamente il dialogo genitori e figli.
I figli fanno una vita autonoma fuori, si scatenano nella movida ad insaputa dei familiari. I rapporti diventano freddi, niente smuove la comprensione. I figli si allineano a quello che fa il gruppo, si lasciano trasportare senza resistenza, senza risorse. Con il tempo i figli sfuggono, diventano lontani.
Allora bisognerebbe trovare una soluzione, magari ogni tanto i genitori potrebbero mangiare una pizza in un locale insieme ai figli e agli amici per rompere il ghiaccio senza pretese di controllo.
Ester Eroli