Gli auguri del potere aziendale

Gli auguri del potere aziendaleIn questo periodo chi ha un lavoro stabile può ritenersi fortunato, chi invece non lo possiede tende a perdere la calma, ad essere insicuro, ed ad essere arrabbiato con il mondo, ad avere un profondo risentimento, a considerarsi uno sconfitto. Con sgomento constatiamo che non a tutti è data la possibilità di lavorare. Chi lavora considera la sua occupazione come una benedizione e non fa tante storie. Si considera un privilegiato. Chi lavora tuttavia è costretto a meditare su alcuni atteggiamenti, a riflettere, a raccogliere i pensieri, a cercare di capire. La verità è che i dipendenti si accorgono troppo tardi di essere dei numeri, non degli esseri umani. Fanno solo parte della lista dei dipendenti. Il problema non è solo la rivalità fra colleghi ma il disprezzo di chi è di grado superiore. I dipendenti sono riscaldati solo dalle luci natalizie e dalle strade illuminate. Dal potere ricevono solo auguri formali, a denti stretti, sostenuti, rigidi, con il sorriso maligno, quando li ricevono. In caso contrario continuano ad essere ignorati come avviene negli altri periodi dell’anno. In alcuni casi non ci sono nemmeno auguri, stretti di mano, parole sincere. I dipendenti sono come robot, privi di anima, privi di una vita privata, di una personalità. Chi poi trai i dipendenti ha un pessimo carattere finisce per avere una sorta di complesso di inferiorità. I dipendenti non sono nessuno, non esistono, non contano, non sono considerati. Nei pranzi aziendali per gli auguri i capi parlano solo tra di loro, non guardano in faccia a nessuno. Alla fine anche il dipendente finisce per essere maleducato, per non filarsi nessuno, per ripicca, per rabbia, per vendetta. Allora gli auguri ogni anno che passa diventano più tiepidi, più freddi, più distaccati. Non sono auguri, sono parole aride pronunciate a bassa voce, sottotono, senza convinzione, senza rispetto. Parole al vento prive di calore, di affetto, di comprensione. Se qualcuno è assente al brindisi ufficiale con la direzione non viene raggiunto telefonicamente per gli auguri. Il telefono tace muto e quel telefono che tace è come uno schiaffo in faccia, un ripudio. Ci sono auguri che suonano falsi, che ogni anno ritornano più aspri degli anni passati, che fanno male all’anima sensibile. Alla fine ognuno si richiude in se stesso, si stringe nelle spalle e solo la notte sogna strette di mano sincere dal sapore umano.

 

https://www.youtube.com/watch?v=KUV5HxbYJ1o

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.