I giovani sono sempre meno propensi al sacrificio in nome dell’amore e sempre più impegnati a realizzare matrimoni da favola con trecento invitati. Questa è la prima evidente contraddizione, si spende una fortuna per una cosa che già si sa in partenza che non durerà. Si va all’altare con la consapevolezza che esiste il divorzio, che c’è una porta aperta attraverso la quale fuggire. Con il divorzio lampo ci si libera da tante beghe. Tutto questo apre però nuovi scenari. Le conseguenze possono essere molte e di vario tipo. In primo luogo diminuisce il numero dei figli nati. Davanti a tanta precarietà non conviene rimetterci più di tanto. Aumentano le famiglie allargate. Un domani ci sarà chi avrà avuto magari cinque divorzi alle spalle e vorrà farne un sesto. Ci saranno neonati che avranno in partenza dieci nonni, perché i genitori originari cambieranno compagno con la velocità della luce e allora aumenteranno per forza di cose il numero di zii e cugini. I bimbi non capiranno più quali sono i contorni della propria famiglia. Le conseguenze non sono solo di ordine psicologico, ma anche se vogliamo burocratico. Ci saranno problemi per le anagrafi, per le liste elettorali, per i documenti, per i cimiteri. Non ci saranno più le tombe di famiglia, dove il marito riposava accanto alla consorte. Magari, ci sono già stati dei precedenti, qualcuno lascerà scritto nel testamento di volere essere sepolto con la prima moglie, visto che il primo amore non si scorda mai. Le complicazioni avvengono quando la prima moglie ha magari avuto altri due matrimoni. Nei cimiteri sarà il caos e si preferirà la sepoltura individuale. Quindi soli anche nella morte, con l’impossibilità concreta di ritornare fra le braccia accoglienti, pazienti della famiglia. I bambini cresceranno in uno stato di assoluta precarietà, senza punti di riferimento, senza un luogo di condivisione come era la famiglia tradizionale.
Un tempo c’era la fiducia nella famiglia, la possibilità di trovare un sostegno nel cuore dei rapporti parentali, dei legami di sangue. La famiglia è vero è divenuta un luogo di scontro, ma con il divorzio sono aumentate le uccisioni. Sono già molti quelli che hanno ucciso il compagno/a per vendetta dopo una dissoluzione del vincolo matrimoniale. In futuro ci saranno problemi per le chiese che dovranno celebrare il matrimonio di uno stesso soggetto più volte, infatti in alcuni casi si annullano anche nozze celebrate in luoghi di culto. In futuro basterà un respiro per cancellare definitivamente una storia d’amore sfociata nel matrimonio. Non siamo sicuri se con altrettanta rapidità verrà cancellata dal cuore. Ci sono persone che restano legate al primo amore. A questo punto forse sarebbe stato meglio seguire gli input di Platone che auspicava una vita in comune senza bisogno di legami familiari. Platone è quindi un precursore dei tempi moderni.
Se la famiglia è finita occorre trovare strade alternative ma non deleterie per l’individuo. Il moltiplicarsi dei divorzi genera solo confusione, ostilità, scontri. Ci saranno inevitabilmente altre persone che moriranno sotto i colpi di un partener geloso che non vuole concedere il divorzio. Nessuna rosa è senza spine. La libertà ha il suo prezzo. Forse tutto questo è anche un incentivo per molti a non impegnarsi più di tanto. Meglio investire su altro, è più duraturo.
Ester Eroli