Gli effetti del divorzio sulle famiglie italiane

Gli effetti del divorzio sulle famiglie italianeIl primo dicembre 1970 è stata una data storica per il nostro paese. E’ entrato ufficialmente nel nostro tessuto sociale e nel nostro mondo il divorzio, già presente da tempo in altre culture e in altri paesi europei. Attualmente Solo due stati non riconoscono lo scioglimento del matrimonio il Vaticano e le Filippine. Per divorziare in Italia prima ci volevano mediamente tre anni ora con la nuova riforma ci vorranno solo sei mesi per la separazione consensuale e dodici in caso di contenzioso. Per separarsi non servono problemi gravi basta dimostrare la totale incompatibilità di carattere, le differenze che impediscono una convivenza pacifica. Durante la campagna elettorale in favore del divorzio, per convincere i cittadini scettici, si era detto che si doveva concedere solo per casi gravi, attentamente valutati. Alla fine ci si separa per molto poco, basta uno starnuto di troppo e la pace è finita. Le statistiche mostrano che il numero dei divorzi è aumentato e un rapporto dura solo circa quindici anni. L’istituzione della famiglia è in crisi profonda. La crisi economica ha accentuato le separazioni. Una vistosa contraddizione visto che nel bisogno si dovrebbe cercare conforto fra le mura domestiche.

I giovani sono sempre meno propensi al sacrificio in nome dell’amore e sempre più impegnati a realizzare matrimoni da favola con trecento invitati. Questa è la prima evidente contraddizione, si spende una fortuna per una cosa che già si sa in partenza che non durerà. Si va all’altare con la consapevolezza che esiste il divorzio, che c’è una porta aperta attraverso la quale fuggire. Con il divorzio lampo ci si libera da tante beghe. Tutto questo apre però nuovi scenari. Le conseguenze possono essere molte e di vario tipo. In primo luogo diminuisce il numero dei figli nati. Davanti a tanta precarietà non conviene rimetterci più di tanto. Aumentano le famiglie allargate. Un domani ci sarà chi avrà avuto magari cinque divorzi alle spalle e vorrà farne un sesto. Ci saranno neonati che avranno in partenza dieci nonni, perché i genitori originari cambieranno compagno con la velocità della luce e allora aumenteranno per forza di cose il numero di zii e cugini. I bimbi non capiranno più quali sono i contorni della propria famiglia. Le conseguenze non sono solo di ordine psicologico, ma anche se vogliamo burocratico. Ci saranno problemi per le anagrafi, per le liste elettorali, per i documenti, per i cimiteri. Non ci saranno più le tombe di famiglia, dove il marito riposava accanto alla consorte. Magari, ci sono già stati dei precedenti, qualcuno lascerà scritto nel testamento di volere essere sepolto con la prima moglie, visto che il primo amore non si scorda mai. Le complicazioni avvengono quando la prima moglie ha magari avuto altri due matrimoni. Nei cimiteri sarà il caos e si preferirà la sepoltura individuale. Quindi soli anche nella morte, con l’impossibilità concreta di ritornare fra le braccia accoglienti, pazienti della famiglia. I bambini cresceranno in uno stato di assoluta precarietà, senza punti di riferimento, senza un luogo di condivisione come era la famiglia tradizionale.

Un tempo c’era la fiducia nella famiglia, la possibilità di trovare un sostegno nel cuore dei rapporti parentali, dei legami di sangue. La famiglia è vero è divenuta un luogo di scontro, ma con il divorzio sono aumentate le uccisioni. Sono già molti quelli che hanno ucciso il compagno/a per vendetta dopo una dissoluzione del vincolo matrimoniale. In futuro ci saranno problemi per le chiese che dovranno celebrare il matrimonio di uno stesso soggetto più volte, infatti in alcuni casi si annullano anche nozze celebrate in luoghi di culto. In futuro basterà un respiro per cancellare definitivamente una storia d’amore sfociata nel matrimonio. Non siamo sicuri se con altrettanta rapidità verrà cancellata dal cuore. Ci sono persone che restano legate al primo amore. A questo punto forse sarebbe stato meglio seguire gli input di Platone che auspicava una vita in comune senza bisogno di legami familiari. Platone è quindi un precursore dei tempi moderni.

Se la famiglia è finita occorre trovare strade alternative ma non deleterie per l’individuo. Il moltiplicarsi dei divorzi genera solo confusione, ostilità, scontri. Ci saranno inevitabilmente altre persone che moriranno sotto i colpi di un partener geloso che non vuole concedere il divorzio. Nessuna rosa è senza spine. La libertà ha il suo prezzo. Forse tutto questo è anche un incentivo per molti a non impegnarsi più di tanto. Meglio investire su altro, è più duraturo.

 

 

Ester Eroli

 

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