Gli itinerari dello spirito

Gli itinerari dello spiritoIl turismo religioso non ha subito negli  ultimi tempi, nonostante la crisi, nessuna flessione. I pellegrinaggi continuano ad essere svolti  a ritmo incessante.  Meta privilegiata e ambita rimane comunque la terra santa dove ci sono i luoghi storici narrati dai Vangeli.  Parallelamente esiste il turismo mariano legato ai luoghi delle apparizioni della vergine Maria, madre di Gesù e di tutti i cristiani.  Pensiamo al Messico dove si trova un imponente santuario mariano, a Loreto e alla Madonna delle lacrime di Siracusa, a Fatima. La meta più gettonata è e rimane sempre Lourdes nei Pirenei francesi. In passato era un luogo insignificante, la parola stessa tradotta significa appunto luogo malsano. Ora Lourdes vede ogni anno l’arrivo di milioni di pellegrini da tutte le parti del mondo.  Molti incontri, convegni si svolgono proprio in questo luogo.  I Papi stessi hanno mostrato un interesse particolare e sono stati visitatori del santuario.  Il santuario è visitato non solo dai malati, che giungono grazie a un apposito treno allestito per loro, ma anche da gente comune. Per quale motivo ogni anno milioni di persone di ogni età si avventurano in questo luogo? Innanzitutto Lourdes colpisce per il suo paesaggio naturale : un fiume lento scorre al centro, predomina il verde dei prati, delle piante, insomma sembra di stare in un angolo di paradiso, un piccolo paradiso in miniatura. L’aria è fresca e pulita, resa nitida dalle continue piogge. Il clima è caratterizzato proprio dall’alternarsi di piogge e sole. Un clima in cui sono frequenti gli sbalzi di temperatura, quindi l’afa non dura a lungo come la pioggia. La gente è semplice, cordiale, ti accoglie con un sorriso aperto.  Si respira già all’arrivo un senso di pace, di serenità, di calma. Non c’è fretta, indifferenza, distacco. Si partecipa alla vita degli altri, ma soprattutto ci si aiuta. Abituati ai vicini di casa che nemmeno ci salutano restiamo incantanti nel vedere che tutti ci salutano festosi. Si riscopre la fratellanza, la solidarietà, il rispetto che ormai avevamo completamente dimenticato. Abituati a fare sempre tutto da soli ci sorprendiamo che l’aiuto viene dalle persone più impensate. Lo spettacolo più suggestivo è la fiaccolata serale a cui partecipano tutti i malati anche quelli in condizioni peggiori e siccome poi la processione con le fiaccole, si svolge la sera, i malati in lettiga o in carrozzella vengono coperti da ampie e calde coperte di lana, che vengono fatte nelle varie chiese dalle donne e poi raccolte. I volontari si danno da fare per portare ogni tipo di conforto e per guidare i malati verso la meta. I malati si raccontano e si fanno coraggio a vicenda, si conoscono, si incontrano e si rincontrano. Nascono vere e proprie amicizie fra handicappati che quando ritornano alla quotidianità possono contare su amici coetanei, su volontari, sulle suore.  Vedere questa folla luminosa di notte, snodarsi per le vie cantando canzoni dolci e sostenendosi a vicenda fa un certo effetto. Nella sala delle conferenze si può assistere commossi alla messa internazionale dove tutte le bandiere di tutte le nazioni vengono  fatte sfilate intorno all’altare. E’ una cerimonia, un rito che commuove e fa pensare alla necessità di abbracciarci tutti per raggiungere la pace universale. Ma a Lourdes la pace entra soprattutto nel cuore. Si tratta di un senso di benessere, ci si accetta per come si è, si vivono giorni sereni. La sofferenza degli altri non ci cruccia perché chi soffre appare forte e in grado di sostenere il peso della malattia. Lourdes ritempra lo spirito. Torniamo cambiati, rilassati perché anche se non abbiamo ricevuto nessun miracolo, abbiamo ricevuto il miracolo della conversione del nostro cuore. Gli altri non ci appaiono più come nemici da combattere, ma essere umani bisognosi di affetto.  Torniamo contenti e disposti ad accontentarci di tutto quello che abbiamo senza lamentarci. In fondo per vivere una vita piena basta poco, basta la serenità interiore. Raggiungere la serenità interiore può essere veramente il massimo della felicità.  I beni materiali sono strumenti per vivere, ma non sono la vita vera.

 

Ester Eroli

 

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