Gli stranieri in Italia

Molte sono le comunità straniere presenti sul nostro territorio nazionale. A Roma sono rappresentate moltissime comunità di asiatici, ossia cinesi, coreani, giapponesi. Troviamo un po’ ovunque filippini, marocchini, tunisini. A Prato in Toscana ci sono molte imprese cinesi e imprenditori del Sol Levante. Nel nostro paese troviamo anche moldavi, thailandesi, russi, ucraini, libici, ecc. Molte sono le presenze dei paesi dell’est Europa. Si possono trovare anche sudamericani come messicani, colombiani, venezuelani ecc. In Italia esiste anche una discreta presenza di indiani. Molti si dedicano al commercio, al terziario, altri all’industria. Esiste un filo conduttore che lega il comportamento di tutti questi stranieri. Comportamento che si diversifica dal nostro. Noi di solito viviamo isolati, non socializziamo con i vicini di casa, di ombrellone. Fra gli italiani ci sono spaccature, divisioni dettate dalla gelosia, invidia, rivalità. Negli uffici si ingaggiano lotte altamente competitive dove non esiste l’amicizia. Persino durante i viaggi non si lega perché le donne specialmente erigono barriere nei confronti delle altre donne presenti. Le persone sconosciute non si vogliono conoscere per paura di dover competere anche con loro. Con i parenti si creano incomprensioni per piccolezze. Al contrario gli stranieri rispettano la famiglia, il grado di parentela. Inoltre fra di loro socializzano riunendosi periodicamente. Di solito hanno un punto di ritrovo tutto per loro dove mantengono vive le proprie tradizioni e la lingua madre. Fra loro si scambiano favori, regali. Gli incontri sono facilitati per consentire ai giovani di incontrarsi e sposarsi. Rispettano le feste della loro terra e festeggiano seguendo fedelmente i propri costumi. Si riuniscono nelle moschee, nei templi mostrando una fede incrollabile. Noi italiani invece abbiamo una fede debole come la fioca luce di una candela. Anche nella religione siamo individualisti, non coltiviamo l’aspetto corale del fenomeno religioso. Preghiamo da soli, ci rechiamo in chiesa da soli. Sembra che non abbiamo bisogno di nessuno. Gli stranieri socializzano fra di loro, sono uniti, quando si incontrano si salutano. Spesso invece notiamo che ci sono persone così superbe che evitano di salutarci, che cambiano strada quando ci incontrano. Il benessere economico ci ha portato verso l’individualismo. Gli stranieri, provenendo da paesi disagiati politicamente e economicamente, sanno che significa la lotta dura per la sopravvivenza e sono più umani. In Italia il prezzo del benessere economico e del potere politico è un progressivo inaridimento del cuore e dei sentimenti.

 

Ester Eroli

 

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