I “caso” nel caos…

I “caso” nel caos...In tempi non sospetti usciva l’articolo “Sovranità popolare: La balla democratica”.

Si è cercato di spiegare, introducendo il paradosso di Condorcet, come il sistema elettorale italiano (modificato dalla legge n. 270 del 21 dicembre 2005 – legge Calderoli alias porcellum) fosse (ed è ancora!!) una vera “porcata” (definito tale proprio dallo stesso autore…)

Questa è la legge che ha formato la XV legislatura della Repubblica Italiana (2006 – la seconda più corta della storia repubblicana) e la XVI (2008 – questa invece sale sul gradino più alto del podio per essere stata quella delle leggi personali e delle ruberie dei partiti).

Poco meno di un mese e noi, “popolo sovrano”, dovremo esprimere ancora una volta la nostra “preferenza” (del tipo: «nell’insalata preferisco il limone all’aceto peccato non possa decidere quale insalata mangiare…») ed ancora una volta con lo stesso sistema elettorale.

Tutto come prima? Quasi…! La “piccola” variazione è che questa volta incombe la : PoCaCri che non è un “diminutivo strampalato” di – poca crisi – ( visto che quest’ultima non è ne’ poca ne’ diminuita).

PoCaCri è l’effetto del trinomio : porcellum, caos, crisi. Conoscendo, evidentemente, la prima e l’ultima concentriamoci sulla seconda, dimostrando l’esistenza del caos.

Centosessantanove è il numero di simboli presenti alle prossime elezioni elettorali…e già questo basterebbe per la nostra consueta dimostrazione, però come direbbe “il principe della risata”: «abbondandis in abbondandum…che poi dicono che siamo provinciali…» ed allora per non essere “provinciali” cerchiamo di formalizzarla.

Un sistema dinamico si dice caotico se presenta le seguenti caratteristiche: Sensibilità alle condizioni iniziali: ovvero a variazioni infinitesime delle condizioni di partenza corrispondono variazioni macroscopiche in uscita; Imprevedibilità: nonostante siano sistemi governati da leggi deterministiche non si può prevedere in anticipo l’andamento del sistema; evoluzione: Il sistema non evolve verso l’infinito per nessuna variabile (fonte – Wikipedia).

Abbiamo già detto come le condizioni iniziali si siano modificate di poco…ma come ne usciremo? La “par-condicio” ci impone di rispondere secondo lo standard pessimismo/ottimismo ma esso, da “entrambi i lati”, soffre di un problema macroscopico, ovvero quello della non razionalità.

L’imprevedibilità è banalmente dimostrata, basterà buttare l’occhio nel prossimo parlamento…!

In ultima analisi, per la proprietà dell’evoluzione, l’aiuto, al solito, arriva dalla filosofia e dalla definizione che essa da al concetto di infinito: “la qualità di ciò che non ha limiti”…ora, rimane solo da chiedersi se c’è – o ci sono – caratteristiche “illimitate” che hanno contraddistinto i nostri maggiorenti…evidentemente c’è l’imbarazzo della scelta: persistenza, incoerenza, “impedenza”, delinquenza…dunque: regna il caos!

Che palle!!! Tante parole prive di significato e la solita “anti-politica” ma attenzione a sottovalutarla…e soprattutto attenzione a chiamarla “anti-politica”!

Pensandoci bene, però, governare un paese è un compito complesso, ancor di più se esso si chiama Italia!

Questo ci fa capire di essere all’interno di un sistema complesso che per sua definizione, come tutti i sistemi complessi, non ne ammette una univoca…

Esempi di sistemi di questo tipo sono: il cervello, DNA, reti di calcolatori, mercati finanziari e tanti altri…ma perchè parlarne? Forse per caso…!

Lo stesso “caso” di cui parlava Friedrich von Hayek – premio nobel per l’economia 1974 – e che oggi potrebbe ricoprire un ruolo fondamentale per le “democrazie” future (ammesso che ce ne saranno o che ve ne siano state realmente…).

von Hayek sosteneva che qualsiasi economia centralizzate e pianificata, ossia decisa a tavolino da un individuo o da un gruppo di individui, i quali decidono la distribuzione delle risorse, è perdente in partenza, in quanto un unico individuo o un gruppo di individui, dall’alto della loro posizione centrale e centralizzata, non hanno abbastanza informazioni per creare un’allocazione ottimale delle risorse. Secondo von Hayek, l’unico sistema in grado di dare un’allocazione ottimale alle risorse è il sistema di prezzi liberi tipico del libero mercato. In merito al sistema dei prezzi liberi, sosteneva che tale sistema non sia il frutto di interventi umani volontari, bensì di azioni umane involontarie e spontanee. (fote – Wikipedia)

In sintesi von Hayek riteneva che un sistema economico complesso (come quello di un’intera nazione) diventi molto più efficiente se affidato ad un ordine spontaneo, ovvero: al caso.

Porca miseria non si capisce un “caso”…!

A tal proposito alcuni ricercatori dell’università di Catania hanno applicato lo studio dei sistemi complessi simulando l’efficienza di un ipotetico parlamento definita come: il prodotto tra le proposte di legge approvate moltiplicato per il benessere sociale.

Morale della favola hanno visto che l’efficienza – del parlamento – raggiunge il massimo se un certo numero di parlamentari è scelto a caso…estratti a sorte!

Qualcuno potrebbe obiettare sostenendo : «visti i risultati degli “ultimi” anni questo meccanismo deve essere già molto diffuso tra i partiti…»

Ebbene no! I parlamentari italiani sono scelti dai partiti e l’attuale sistema elettorale

prevede il meccanismo delle liste bloccate – si vota per una lista senza esprimere preferenze. L’elezione dei parlamentari dipende completamente dalle scelte e dalle graduatorie stabilite dai partiti – altro che caso… altro che: «non potevamo sapere…»

Se questo non fosse già abbastanza il massimo lo raggiungiamo con la soglia di sbarramento alla camera che prevede: per ogni lista (singola) la soglia del 4%; Invece per una coalizione (più partiti) la soglia del 10%, ed i seggi andranno divisi per tutti i partiti (della coalizione) che raggiungono il 2% oppure per il “migliore dei peggiori” che non ha raggiunto la soglia minima del 2%.

Per esempio se una coalizione fosse formata da 3 partiti: Partito del buon samaritano, Partito e non tornato e il PdDmNdN (Partito dei delinquenti ma non ditelo a nessuno) e solamente i primi due raggiungessero la soglia del 2%, entrando sicuramente alla camera, essendo il terzo “il migliore dei peggiori” (non essendoci altri…) pur non raggiungendo la soglia minima entrerebbe di diritto come gli altri due…geniale!

Troppe regole convergono a “zero regole” con la differenza, però, che l’andamento non è affidato al caso ma ad una serie di residui che, inevitabilmente, ti lasci e ti porti dietro per oltrepassare la fitta maglia delle “troppe regole”…come la sporcizia che si trascina un fiume in piena che spacca gli argini!

I nostri argini si sono spaccati da tempo e chi pensa di ricostruirli è uno che dorme e ha dormito, chi promette di ricostruirli è un bugiardo!

La civiltà si rivoluziona con l’ingegno, l’ingegno deriva dalla conoscenza, la conoscenza si acquisisce con la cultura…

Dunque, la rivoluzione è culturale prima ancora che civile…ma affidarsi solo alla casualità “dell’anti-politica” può non essere sufficiente.

 

Tiziano Catalano

 

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