I favolosi anni Sessanta

Gli anni sessanta sono entrati nel mito di diritto, sono definiti appunto mitici e affascinano ognuno di noi. Cosa avevano di speciale quegli anni ormai passati? In quegli anni avviene innanzitutto un rinnovamento generazionale senza precedenti e una rivoluzione dello stile di vita. Sono anni densi di avvenimenti di rilievo, di scoperte, di rivolgimenti, di novità. Il progresso tecnologico favorisce lo sviluppo economico, si affermano i media sulla scena internazionale, i giovani danno vita a una vera protesta. Si può parlare chiaramente di rivoluzione culturale. Sono gli anni della dolce vita, del boom delle auto fiat e degli elettrodomestici, delle radio a transistor, delle cassette audio, dei voli spaziali, dell’elettronica, della polaroid, della musica rock, dei blue jeans, dell’autoradio, dello sviluppo del mercato discografico, del twist, dei Beatles e Rolling Stones, della Barbie, del Piper, delle Hit Parade in cui si ascoltavano i dieci brani musicali più in voga, del wwf. In questa epoca le donne sono più libere, più indipendenti, le fabbriche sono in espansione. A guardare nel profondo la società di allora aveva certe caratteristiche ormai scomparse ai giorni nostri. Il boom economico, tipico di quei tempi, rendeva la gente radiosa, allegra, felice. Le città erano più pulite, come pure i treni, i mezzi pubblici. I quartieri erano piccoli paesi in miniatura, dove la gente si conosceva tutta a differenza di ora dove ignoriamo l’esistenza dei vicini di casa. La chiesa, la parrocchia del quartiere rappresentava veramente un polo di attrazione, dove nel teatro si formavano i giovani talenti. La moda era fatta di abiti eleganti e nello stesso tempo moderni. Le spose stesse erano semplici, con abiti vaporosi, con il classico velo, che non poteva mancare assolutamente. A natale il clima era festoso, gli auguri non erano formali, ma fatti con affetto e calore. L’amicizia, l’onestà, il rispetto erano dei valori sacrosanti. Il male non era osannato, ma condannato. Le canzoni davano tutte dei messaggi e non erano solo fatte di rumori senza senso. Le balere erano sale da ballo dove si poteva ballare il tango, il walzer, non avevano nulla a che vedere con le moderne discoteche frequentate da scalmanati giovani. Inoltre per ascoltare musica c’erano i juke-box, molto amati dagli adolescenti. La televisione trasmetteva programmi educativi, commedie teatrali, film kolossal ecc. Al mare era facile familiarizzare con il vicino di ombrellone e ascoltare buona musica con le radio portatili. Il cinema offriva pellicole di successo come il laureato, il gattopardo. Era sicuramente un cinema di qualità. Chi era abituato a quella vita mal si adatta a vivere nel degrado dei tempi moderni. Nel cuore della gente di allora c’era la speranza. Il cambiamento ha prodotto la solitudine, ha generato la freddezza nei rapporti umani. I miti seguiti sono quelli del denaro, del denaro facile. La falsità e l’ipocrisia hanno distrutto la spontaneità dei sentimenti. Andiamo avanti ormai sapendo che il tempo migliore lo abbiamo lasciato alle spalle.

 

Ester Eroli

 

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