Di solito in amore si regalano rose, simbolo della passione, specialmente rosse. Molti sono i fiori recisi usati in vari contesti. I gladioli non sono tanto apprezzati nonostante il loro splendore. Questo fiore, originario dell’Africa, appartiene alla famiglia delle Iridaceae. E’ una pianta bulbosa, molto vistosa, con fusto rigido, foglie verdi, lineari, acuminate, di altezza variabile. Il nome viene dal latino e si riferisce alla forma delle sue foglie che somigliano molto alla corta spada romana detta appunto gladius. Il nome fu trovato dallo storico Plinio. Sono fiori ornamentali e il loro bulbo è facilmente reperibile. I fiori, riuniti in lunghe spighe erette, sbocciano quasi sempre in successione e sono di svariati colori, anche brillanti, intensi, delicati: porpora, rosso, violetto, giallo, rosa, bianco, arancione, rosa cremisi, scarlatto, esiste anche una varietà bicolore e screziata. I fiori non durano tanto ma offrono nell’insieme la visione di una armoniosa e vistosa macchia di colore. I fiori sono abbastanza grandi e amano il clima temperato, gli ambienti soleggiati, il terreno fertile, sciolto, poco acido. Fioriscono a primavera e durano fino all’estate e se si vogliono coltivare è preferibile usare la serra perché i bulbi temono il freddo. Non hanno un’intensa profumazione. E’ necessario concimarli e annaffiarli, ma non in modo eccessivo. Le varietà sono molte, alcune specie sono presenti anche in Italia, dove troviamo il Gladiolus italicus. Le zone di maggiore diffusione sono ovviamente la Liguria, la Toscana, l’isola d’Elba, la Sicilia. La varietà in miniatura per decorare terrazzi ecc viene generalmente coltivata in vaso. Nell’industria vengono utilizzati per la produzione del fiore reciso. Vengono usati per decorare giardini, cimiteri. Questi meravigliosi fiori rallegrano le case delle persone a cui sono stati regalati.
Ester Eroli