I media tradizionali con Marchionne, i nuovi no

I nuovi media e quelli tradizionali sembrano non andare proprio d’accordo. I primi attaccano continuamente i secondi di essere servi delle lobby e il caso più emblematico è la vicenda FIAT. Ovviamente non si da nessun giudizio di valore strettamente economico sul caso ma si cerca di analizzare come viene trattato. Marchionne per far partire le fabbriche di Mirafiori e di Pomigliano ha proposto un nuovo tipo di contratto agli operai che ha diviso i sindacati: CISL e UIL hanno firmato mentre la FIOM no. I giornali sembrano, tranne alcune eccezioni, stare dalla parte dell’amministratore delegato della FIAT mentre il mondo di internet no. Sul web ormai si sprecano le accuse a Marchionne di voler spaccare i sindacati e proporre lo sfruttamento degli operai (c’è una raccolta firme di MicroMega a tal proposito) mentre dall’altra parte, per esempio “il Tirreno”, illustra come la pausa pranzo più corta in un’azienda di Pontedera possa salvare interi posti di lavoro. Insomma, indipendentemente da chi abbia ragione o meno c’è in atto l’ennesima “guerra” fra vecchi e nuovi media.

 

Raffaele Zanfardino

 

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