Negli ultimi tempi invece si assiste a comportamenti curiosi e inspiegabili. Ci sono dei parrucchieri che all’arrivo del cliente abituale nemmeno salutano, neanche un sorriso forzato. Considerano l’entrata del cliente come un’interruzione. Continuano con aria esausta e annoiata a pettinare le clienti o a pulire in terra. Non si scompongono minimante. Con le amiche del cuore, che sono divenute clienti, mostrano allegria e confidenza. Con loro passano le ore a pettinare, a costruire acconciature. Con loro parlano in modo naturale di tutto, lasciandosi andare a ricordi, pettegolezzi. Alle altre donne sedute impazienti ad aspettare il loro turno rivolgono sguardi indifferenti. Il colmo si raggiunge quando addirittura fanno passare avanti gli amici del cuore, specie se è un parrucchiere unisex. A loro riserbano un trattamento speciale. Stanno ore a pettinare, ad aggiustare. Con gli altri clienti sono sbrigativi, non si impegnano più di tanto. Si comportano in modo formale senza prevedere la fine di quel rapporto. La presenza di certi clienti la danno per scontata. Questo comportamento indecoroso, indecente fa scappare la pazienza. Un cliente abituale si sente trascurato e prova dispiacere per certe esclusioni. Colpisce il totale disinteresse di certi parrucchieri, come se a loro non importasse mantenere la clientela. Alla fine i favoriti escono dal parrucchiere in perfetta forma, pronti per posare come modelli presso un pittore, gli altri invece escono con i capelli non fatti alla perfezione.
Questo comportamento immaturo induce i clienti ad abbandonare il locale. I clienti si sentono sollevati solo dopo aver abbandonato quel negozio. I moderni parrucchieri alla fine restano solo con la propria ristretta cerchia.
Ester Eroli