Premesso che è sicuramente corretto tenere in considerazione la popolazione totale di ogni singola regione e su di essa stabilire un metodo di assegnazione dei seggi (ammettendo che ci si basi su una distribuzione regionale e non, come per la camera, su base nazionale), sarebbe altrettanto corretto avere la decenza di capire che, la costruzione di un metodo numerico che decide le sorti di un paese “democratico”, non può basarsi solo si un singolo indicatore…perchè?
I numeri, in questi casi aiutano. Si osservano alcune contraddizioni dell’attuale sistema elettorale (tenendo in considerazione solo i premi di maggioranza).
Supponiamo che si “scontrino” due partiti: il partito-A ed il partito-B.
Scenario1: regioni 6
- Il partito-A vince in Lombardia(popolazione: 9.704.151), assicurandosi, così, il premio di 27 senatori (ammettendo per assurdo che i 27 senatori siano rappresentativi dell’intera popolazione Lombarda).
- Il partito-B vince in: Calabria(6 senatori), Basilicata(4 senatori), Puglia(11 senatori), e Abbruzzo(4 senatori), per un totale di 25 senatori rappresentativi di una popolazione pari a: 7.896.961
Questo ci dice che per una differenza di popolazione pari a 1.807.190, ovvero meno della popolazione della Calabria (1.959.050), il partito-B, pur conquistando i 5/6 delle regioni, non dispone di un premio di maggioranza che gli garantisce di rappresentare 5/6 dell’intera nazione anche se il partito-B rappresenza una popolazione maggiore.
Annulliamo la rappresentanza per popolazione aggiungendo 6 senatori al partito-B(numero dettatto dalla differenza di popolazione precedentemente calcolata che, avvicinandosi alla popolazione della Calabria, ammettiamo che gli si possa assegnare il premio di maggioranza della Calabria che è proprio senatori).
Ora avremo che il partito-B rappresenterebbe virtualmente i 6/6 del territorio nazionale e una popolazione superiore di 151.860 al partito-A con una differenza di soli 4 senatori…evidentemente troppo pochi!
Scenario 2: regioni 4
- Il numero di senatori assegnati alla regione Lombardia, con una popolazione pari a 9.704.151, sono 49, con un premio di maggioranza per il partito che vince pari a 27 senatori.
- Il numero di senatori assegnati alle seguenti regioni: Puglia (popolazione 4.052.566, premio 20 senatori), Piemonte (popolazione 4.363.916, premio 22 senatori) e Abbruzzo (1.307.309, premio 7 senatori), in totale 49 senatori e con un premio di maggioranza (totale) pari a 11+13+4= 28 e una popolazione totale di 9.723.791.
- In sintesi per tre regioni (Piemonte, Puglia e Abbruzzo) con un totale di popolazione di 9.723.791 e un differenziale di 19.640 con la popolazione totale della Lombardia, sono stati assegnati un numero di senatori pari a quelli della Lombardia, cioè 49 e un solo senatore in più come premio di maggioranza.
- Il partito-A, allora, vince in Lombardia aggiudicandosi un premio di 27 senatori rappresentanti una popolazione di 9.704.151.
- Il partito-B, invece, vince in Piemonte, Puglia e Abbruzzo, aggiudicandosi un premio di 28 senatori e vincendo in 3/4 delle regioni, rappresentando una popolazione totale di 9.723.791.
Ovvero, nonostante il partito-B abbia vinto in 3 regioni su 4 e rappresentativo di una popolazione totale di 9.723.791 gli viene garantito un solo senatore in più del partito-A che ha vinto in 1 sola regione su 4 e rappresentativo di una popolazione totale di 9.704.151.
Gli scenari esposti sono, ovviamente, semplificati ma aumentando il numero di partiti, che raggiungono la soglia di sbarramento, gli scenari diventato pericolosamente più caotici…
Possono stuprare un paese intero, smacchiare i giaguari e inviare lettere farlocche ma non potranno mai affossare le verità del linguaggio del mondo.
Distribuzione dei seggi al senato in base al premio di maggioranza per singola regione
Seggi totali ripartiti per singole regioni
Tiziano Catalano