Il secondo di 240 metri, inaugurato a fine anno, cavalca invece un nodo ferroviario collegando, finalmente, due quartieri confinanti ma che, a causa della ferrovia, risultavano essere distantissimi. Per raggiungere il quartiere della Magliana dalla Garbatella, infatti, bisognava fare il classico giro di peppe da ben 50 minuti di percorso, da ieri invece, invece, bastano 50 secondi.
Sono manufatti, come si suol dire, dell’ultima generazione, ossia belli, slanciati, leggeri ed eleganti, anche se, guardandoli bene, sembrano più degli ottovolanti piuttosto che delle ardite realizzazioni ingegneristiche.
Queste due nuove opere, oltre che a dare respiro e funzionalità al traffico della capitale, rinverdiscono la tradizione pontiera di Roma che, sin dai suoi primordi, aveva nel Tevere la sua principale risorsa sia funzionale sia strategica. Ai ponti della capitale è legata tutta la sua storia trascorsa, presente e futura, il motto ne è passata d’acqua sotto i ponti del Tevere, che indica il trascorrere del tempo, ne è un’evidente riprova. D’altronde il termine pontifex, da sempre la più alta carica istituzionale-giuridica-religiosa dell’antica Roma, che addirittura limitava l’autorità del re e tutelava la pace, significava proprio costruttore di ponti, poi traslato in senso ecclesiale è diventato pontefice, ossia papa.
Con queste due nuove opere la quota pontiera di Roma sale a 32, compresi i 5 che attualmente cavalcano l’Aniene. Nella città eterna anche i ponti hanno lasciato la loro impronta storica: si va dal più antico mitico ponte Milvio (207 a.C.) all’attuale ponte della Musica (2011), da ponte Sisto (1479) al ponte dell’Angelo (134 d.C.), dal ponte del GRA (2009) a ponte Flaminio (1932), dal ponte Duca d’Aosta (1942) a ponte Fabricio (62 a.C.), ecc.
I romani sono molto fieri di queste autentiche opere d’arte, l’affetto verso i propri ponti è pari a quello di poter di legare alle feste nazionali e di precetto i sabati e domeniche. Ciò consente loro (e a tutti gli italiani), di usufruire di piccoli assaggi di ferie, i famosi graditissimi ponti festivi.
Adriano Zara