I risparmi facili su internet

I risparmi facili su internetOggi, quando si accede su internet o si ha un indirizzo per email, si è inondati da “inviti all’acquisto” che ci  evidenziano  grandi risparmi che è possibile ottenere.

Ogni giorno se non si vuole scartare tutto indistintamente occorre sobbarcarsi alla fatica (talvolta estenuante) di seguire i vari sentieri e percorsi che i singoli promotori indicano per conoscere i dettagli di un prodotto e le caratteristiche di un’offerta, cosa che talvolta ha tutta l’aria di una presunta caccia al tesoro.

Cosicché quando alla fine si giunge al dettaglio del prodotto,risulta difficile dire che non ci serve se non altro perché da un lato quel dettaglio pone fine al processo di ricerca e dall’altro è un po’ difficile dire ogni volta a sè stessi che si è seguito come sciocchi delle inutili chiacchiere o peggio che ci si è fatti infinocchiare da abili marpioni. Mettendo da parte il discorso dell’utilità del prodotto, si comincia a fare i conti di quanto si verrebbe a pagare se si comprasse ad un negozio vicino e quanto si risparmierebbe ad acquistarlo via internet.

Il discorso a prima vista sembra tenere in quanto spesso sulla carta il risparmio c’è; solo che questo è l’effetto “vetrina” dove tutto sembra “oro”,  ma se poi si procede operativamente emergono molti altri aspetti che inizialmente sfuggono (anche perché abilmente inquadrati dall’abile presentazione dei promotori). Ad esempio se si compra un paio di scarpe o un vestito, emerge il problema delle misure effettive, del tipo di materiali usati e dell’effettiva comodità nell’uso e qui casca l’asino, perché il più delle volte stare ad individuare via internet tra le possibili scelte le misure ed i materiali adatti è veramente un’impresa, in quanto mentre al negozio è possibile provare fisicamente il capo o almeno appoggiarlo a sè stessi in modo da vedere la corrispondenza con il proprio corpo, via internet questo non si può fare.

Spesso l’acquisto viene trasformato da oggetto personale ad oggetto da regalo e dà luogo alla cosiddetta “generosità bizzarra” che porta a pensare a chi si regalerà quell’oggetto invertendo quello che di solito è il procedimento, cioè invece di partire dalla persona a cui fare un regalo si parte dall’oggetto per trovare una persona a cui regalarlo. In effetti avere a disposizione un regalo da fare riempie la mente di tante ipotesi, ognuna con un preciso obiettivo: trovare il modo di riannodare un certo rapporto o scaricare un qualcosa di scomodo sulle spalle di chi altre volte ha giocato allo scaricabarile e così via. Alla fine arriva quasi sempre l’idea che appare più saggia, cioè regalare l’oggetto a qualche istituto di assistenza ai poveri;  ed ecco perché in certi istituti si trovano oggetti nuovi che lì non servono e non si capisce perché sono stati acquisiti!  Insomma il grande risparmio circola e non si può mica buttarlo!

 

Mareottavio

 

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